avevano assaltato il bar della stazione di vittoria

Rapinatori intercettati in Questura pianificano furto armi polizia e fuga dalla finestra (FOTO E VIDEO)

Chiuso il cerchio sulle indagini per la rapina al bar della Stazione di Vittoria messa a segno a fine gennaio quando uno dei malviventi aveva sparato un colpo di pistola: quel giorno rimasero illesi i figli del titolare, due bambini e i clienti.

A marzo era stato arrestato il primo dei rapinatori, Luca Di Paola, 23 anni: adesso in carcere finisce Giovanni Nicastro, 27 anni.

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Nicastro, insieme a Di Paola erano arrivati a bordo di uno scooter al bar della stazione ferroviaria di Vittoria; Di Paola aspettava sullo scooter mentre Nicastro entrava sparando un colpo di pistola in aria che si conficcava nel tetto.

I bambini presenti venivano portati dietro al bancone mentre il titolare consegnava 3000 euro che aveva in tasca. Non pago, Nicastro puntava la pistola alla testa della cassiera che apriva il cassetto per consegnare il contenuto.

Il proprietario ingaggiava una lotta in difesa della moglie e il rapinatore sparava un altro colpo che solo per caso non colpiva nessuno dei bambini o altri avventori presenti. Dopo aver arraffato il denaro Nicastro usciva fuori e saltava in sella allo scooter condotto dal complice Di Paola.

Le immediate indagini della Squadra Mobile e del Commissariato permettevano di ricostruire le fasi della rapina ed individuare il modello dello scooter utilizzato. Dopo giorni di indagini veniva effettuata una perquisizione presso l’attività del padre di Di Paola che veniva tratto in arresto per detenzione illegale d’arma da fuoco accollandosi la responsabilità della detenzione.

Fondamentale per l’attribuzione della responsabilità a carico di Di Paola, anche l’esame delle immagini di video sorveglianza dell’azienda del padre che hanno permesso di ricostruire le fasi di occultamento dello scooter e della pistola.

La Polizia Scientifica aveva già accertato che la pistola utilizzata durante la rapina fosse la stessa rinvenuta nell’azienda del padre del rapinatore.

La strategia della Procura della Repubblica di Ragusa e degli investigatori è stata quella di convocare con un scusa Nicastro durante le fasi dell’arresto di Di Paola.

Messi insieme in una sala d’attesa, i due rapinatori sono stati intercettati e hanno ammesso le loro responsabilità. Proprio Nicastro era stato colui che aveva materialmente esploso i colpi di pistola e Di Paola era colui che aveva guidato lo scooter.

Entrambi, chiusi nella stanza della Polizia di Stato, volevano aprire i cassetti per trovare armi da rubare ai poliziotti della Squadra Mobile. Ovviamente le armi in dotazione non sono state trovate, inoltre pianificavano la fuga dalla finestra, non sapendo che qualora fossero riusciti a rompere i vetri, avrebbero trovato i poliziotti ad aspettarli perché nel contempo erano intercettati.

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