Dalle menti dei due ricercatori italiani, Alessandro Farini, dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico, viene lanciato sui social l’hashtag #scienzasulbalcone. Si tratta di un esperimento scientifico collettivo che coinvolge i comuni cittadini in cui misurare la luminosità del cielo dal balcone di casa, durante i giorni in cui si è costretti a rimanere nelle proprie abitazioni per l’emergenza coronavirus.

 

Farini e Perri spiegano così la loro idea: “Si tratta di un esperimento di scienza partecipata, a cui tutta la popolazione può dare il suo contributo, direttamente da casa propria, aiutando così i ricercatori a mappare la situazione dell’inquinamento luminoso lungo tutta la penisola italiana”.

 

Per partecipare all’esperimento collettivo, basta scaricare l’app gratuita (dal sito https://sites.google.com/view/scienzasulbalcone) con la quale misurare la luminosità dell’ambiente in cui ci si trova. L’idea nasce dagli insoliti flash mob di questi giorni di isolamento, in cui tanti italiani si danno appuntamento alla finestra o ai balconi per cantare, o illuminare il cielo notturno con il cellulare per essere fotografati dai satelliti. La luce di uno smartphone non può essere rilevata da un satellite, ma sarà possibile, grazie a chi prenderà parte all’esperimento, studiare la volta celeste.