Una delle ipotesi a cui sta lavorando il governo, comprende la ripartenza per aziende di moda, mobilifici, automotive e cantieri a partire dal 27 Aprile e dal 4 Maggio via libera anche per bar, ristoranti e parchi. Questi scenari hanno immediatamente lasciato perplessi gli esperti che lavorano con l’esecutivo. Il premier, prima di esprimersi, aspetta dal team di Vittorio Colao una relazione sulle riunioni della task force che presiede.

 

Una parte del governo spinge per un’accelerazione della rimessa in moto del paese. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, si è messo a capofila degli aperturisti, seguito da parte del M5S e dall’intera Italia viva. Da molti dirigenti pentastellati in queste ore arrivano parole di biasimo per l’assenza di un piano organico, chiaro, con date e scadenze da parte di Palazzo Chigi. Quest’ultimo, intanto, è furioso per l’ennesima fuga di notizie che, come dicono fonti vicine al premier, “rischiano di alimentare caos e confusione”, specificando che si tratta di ipotesi allo studio.

 

La spinta per la riapertura trova il muro del comitato tecnico scientifico, ma anche di quella parte dell’esecutivo in prima fila nella battaglia epidemiologica. Una fonte vicina al dossier spiega che la riapertura già a partire dal 4 Maggio sarebbe un segnale di fiducia per il paese, oltre, ovviamente, ad avvenire in piena sicurezza, rispettando le entrate scaglionate nei locali, il distanziamento tra i tavoli negli esercizi di ristorazione e i dispositivi di protezione per il personale. Walter Ricciardi, consulente del governo e membro del board dell’Oms, si esprime sulla questione dicendo: “Una seconda ondata di contagi più che un’ipotesi è una certezza. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture, perché rischieremmo di averla prima dell’estate anziché in autunno”.