I carabinieri hanno portato a termine un vasto controllo sulle biciclette elettriche alterate tra Noto ed Avola.
Le verifiche sui 18 “motobici”
Nel corso degli accertamenti, gli inquirenti hanno riscontrato modifiche strutturali su tutti i veicoli sottoposti alle verifiche. Ai conducenti sono state contestate le sanzioni amministrative previste dal Ccodice della strada, con importi che arrivano fino a 8 mila euro per ogni veicolo, oltre al sequestro ai fini della confisca del mezzo. In particolare, 18 sono stati i mezzi risultati alterati in quanto dotati di acceleratore e potenziati così da poter raggiungere velocità ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge.
I kit clandestini
Anche in questo caso, come per servizio effettuato pochi mesi fa a Siracusa, tutti i mezzi controllati erano dotati di sofisticati kit clandestini che consentivano ai conducenti di muoversi agilmente per le vie cittadine al pari di veri e propri scooter elettrici, indipendentemente dalla forza muscolare impressa sui pedali che, in alcuni casi, non erano presenti, segno inequivocabile della loro inutilità.
Le modifiche
Le modifiche apportate alle originarie bici elettriche, per le caratteristiche strutturali e, soprattutto, per l’impianto frenante, certamente insufficiente, “innalzano esponenzialmente la probabilità di incidenti stradali con il possibile coinvolgimento di pedoni. Al termine delle verifiche tecniche sono scattate una serie di contravvenzioni sulla scorta delle disposizioni che il codice della strada prevede nel caso di circolazione su pubblica via, ovvero quelle concernenti la patente di guida, l’uso del casco protettivo, l’immatricolazione e quindi l’assenza di targa e l’assicurazione R.C.A. obbligatoria per l’importo complessivo di circa 120 mila euro” spiegano dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa.
Cosa è la bici elettrica
Perché quindi si possa parlare di bicicletta elettrica a pedalata assistita è necessario che il veicolo si muova esclusivamente utilizzando i pedali anche nel caso in cui esista un motore ausiliario che faciliti la pedalata.
I mezzi in sequestro, invece, potevano percorrere chilometri senza pedalata grazie all’acceleratore posto sul manubrio.
I carabinieri in campo
I controlli sono stati compiuti dai carabinieri dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Noto, unitamente a militari delle Stazioni di Noto, Avola, Rosolini e Pachino, con il supporto tecnico del personale del “gruppo specializzato per il controllo del circolante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – D.G.T. del sud di Bari” e del “Centro Prova Autoveicoli di Catania”.
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