Una nuova tragedia è stata evitata all’interno del carcere di Siracusa: due agenti di Polizia penitenziaria hanno prontamente salvato un detenuto che aveva tentato di togliersi la vita nella sua cella. L’episodio, riferito da Giuseppe Argentino, segretario provinciale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), è avvenuto nel blocco 10, lo stesso reparto dove la settimana precedente un agente era stato aggredito da un detenuto.

Cosa è accaduto

Secondo il sindacalista, il recluso, trovato da solo nella sua stanza, è stato rianimato sul posto dai due sorveglianti e allontanato dalla morte grazie all’intervento tempestivo. Argentino ha sottolineato come questi episodi, in particolare nei periodi festivi come Natale e Pasqua,  siano sempre più frequenti e riconducibili a profonde difficoltà emotive e psicologiche tra i reclusi.

Uno sguardo ai numeri: sovraffollamento e carenza di personale a Siracusa

La tragedia sfiorata riporta all’attenzione una realtà strutturale di criticità che non riguarda solo l’episodio di cronaca, ma l’intero istituto di detenzione di Siracusa.

Secondo i dati forniti dal Garante dei detenuti e da altre fonti giornalistiche i detenuti presenti nella Casa Circondariale di Siracusa si attestano intorno a 696 unità contro una capienza regolamentare di 545 posti: questo porta a un indice di sovraffollamento superiore al 127% rispetto alla capienza prevista.

Tali numeri sono in linea con il quadro nazionale, dove le carceri italiane mostrano un livello medio di affollamento di oltre il 132% rispetto alla capacità autorizzata, con circa 62.000 detenuti rispetto a poco più di 46.900 posti regolamentari a livello nazionale.

Il personale di Polizia penitenziaria

La carenza di personale è un’altra questione centrale. Nel carcere di Siracusa la dotazione organica prevista è di circa 250 agenti, ma secondo gli ultimi controlli e relazioni, l’organico effettivo può scendere fino a circa 230 unità o anche meno in alcune rilevazioni, considerando ruoli specifici e reparti operativi.

Questa situazione di organico “snellito” si inserisce in una più ampia carenza di personale a livello nazionale: al 31 maggio 2025, infatti, le Forze di Polizia penitenziaria registravano un 8,7% di posti vacanti rispetto alle pianta organica prevista, con un rapporto tra detenuti e agenti superiore ai livelli auspicati (circa 2 detenuti per agente, contro una media “ideale” di circa 1,5).