Ancora code chilometriche per i tamponi molecolari nella sede dell’ex Onp gestita dall’Asp di Siracusa.
Incolonnamenti
Come ormai da settimane, gli incolonnamenti sono iniziati a distanza notevole dal centro e la pazienza degli utenti è agli sgoccioli. “Siamo qui dalle 6 ma temiamo di poter eseguire il tampone nella tarda mattinata” racconta un automobilista mentre altri si chiedono come mai non sia stata allestita un’altra struttura.
“Individuare un altro centro per i tamponi”
“Basterebbe individuare – dice un utente – un’altra sede, allo scopo di eliminare l’effetto imbuto ma ormai abbiamo capito che l’organizzazione è letteralmente saltata. E’ evidente che l’azienda sanitaria, anche per l’esplosione dei contagi, non riesce a gestire l’emergenza. Sarà pure per la carenza di personale ma è colpevole che, dopo l’esperienza del primo periodo della pandemia, siamo al punto di prima”.
Caos nel tracciamento
Uno dei nodi è il caos nel tracciamento, ormai il conto è saltato come emerge, peraltro, nell’ampissima forbice tra le persone “ufficialmente” positive e quelle in isolamento fiduciario.
“E’ ormai noto come il numero dei contagi dipende dalla efficienza del contact tracing. E dunque, se lo scorso 3 gennaio Siracusa con un + 586 positivi è balzata al primo posto in Sicilia in proporzione agli abitanti, qualcosa nel gruppo di lavoro che si occupa dei tracciamenti non ha certo funzionato” ha detto, nei giorni scorsi, il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, prendendo di mira il Gruppo Covid19 dell’Asp.
Circolari regionali non recepite
L’altra questione è quella delle circolari regionali in merito alla gestione delle quarantene, che non sarebbero del tutto applicate ma se lo fossero, probabilmente, le code per i tamponi si ridurrebbero.
Positivi oltre il tetto dei 3 mila
Frattanto, la corsa del Covid19 a Siracusa è senza ostacoli e nella giornata di ieri il numero dei positivi è di 2932, ad un passo dal tetto dei 3 mila contagiati che, comunque, sarà sforato. Da oggi vige la zona arancione, come disposto dal presidente della Regione, così come altri 16 Comuni della provincia, a testimonianza di una situazione sanitaria piuttosto preoccupante.
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