Dalle liste agli esami in attesa il passo è breve, almeno nell’ospedale Umberto I di Siracusa stando alla testimonianza di una donna che ha deciso di rendere pubblica la sua storia.
La paziente all’Umberto I per una colonscopia
La paziente, che si è rivolta a BlogSicilia, spiega che tempo fa si era prenotata per una colonscopia da eseguirsi nel presidio sanitario della città e così nel giorno previsto dal controllo si è presentata in ospedale “solo pochi minuti prima dell’orario previsto”, tanto con la prenotazione si sentiva in una botte di ferro.
Altro che prenotazione, vale l’ordine di arrivo
Mai previsione si è rilevata più errata: “Al mio arrivo la sala d’attesa è piena. Tutte le sedie occupate. Immagino che le persone presenti siano lì per altro. Con mio grande stupore scopro che invece i presenti tutti in fila. Ossia hanno preso il numero e attendono di essere chiamati in ordine di arrivo. Capito? in ordine di arrivo” racconta la donna.
“Sono direttive del Cup”
Insomma, la paziente non poteva credere che, per eseguire l’esame, avrebbe dovuto svegliarsi all’alba o giù di lì nonostante avesse avuto l’orario in cui presentarsi.
” Alla domanda: ma perché fate così? La risposta è stata: sono direttive del CUP. Quindi, il CUP che dà gli appuntamenti ad un orario preciso darebbe indicazioni di operare in ordine di arrivo” racconta la paziente che, contestualmente, spiega le grandi difficoltà di quella giornata.
“Che strafottenza”
“La colonscopia è un esame invasivo, arrivi – racconta la donna a BlogSicilia – dopo una giornata di digiuno e disidratazione, senza colazione e con l’intestino in subbuglio. Fare attendere ore la gente per la propria incapacità di prenderle in carico è una vergogna. Mai più: vorrei che ogni tanto queste persone si mettessero nei panni di chi subisce la loro incapacità e la loro strafottenza”.






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