Sono salpate dal porto di Siracusa 4 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che raggiungeranno la rada di Augusta dove ci sono le altre 14 barche. La partenza di tutta la flotta alla volta di Gaza potrebbe avvenire all’alba del 12 settembre mattina ed in mare aperto si uniranno altre imbarcazioni provenienti dalla Tunisia e dalla Grecia.
I numeri della flotta per Gaza
18 barche pronte a salpare da Siracusa altre 16 provenienti dalla Tunisia e dalla Grecia. Sono i numeri della missione della Global Sumud Flotilla forniti da Maria Elena Delia, portavoce italiana che fornisce altri dati. “Dalla Sicilia partiranno 150 persone, 600 se consideriamo tutta la missione. Ci riuniremo in mare aperto ma non possiamo dire quale sarà il punto di incontro” ha detto la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla che pungola il Governo italiano
“Chiediamo la protezione del Governo italiano”
“Chiediamo- dice Delia- al Governo italiano di tutelare dei cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani. Non vogliamo le scorte ma una interlocuzione diplomatica con Israele. Siamo preoccupati e non solo per la popolazione palestinese”.
In Spagna immunità parlamentare
“Il ministro degli esteri spagnolo ha detto che estenderà l’immunità diplomatica per i cittadini spagnoli che stanno partecipando alla missione. Un gesto di grande sostegno e saremmo felici se avessimo la stessa opportunità” conclude la portavoce della Global Sumud Flotilla.
Presidente delle Comunità islamiche si imbarca per Gaza
“Io penso che questo sia velleitario pensare a una possibile soluzione di 2 popoli di 2 stati”. Lo ha detto Yassine Lafram, Presidente dell’UCOII, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia che si imbarcherà alla volta di Gaza
“Io ho scelto – dice- di imbarcarmi perché voglio passare dalle parole ai fatti basta dichiarazioni, basta comunicati stampa, siamo assuefatti dalle nostre stesse parole. E’ tempo di agire, è tempo di fare quello che I governi non vogliono fare, cioè quello di muoversi verso Gazza e liberare I palestinesi che oggi vivono sotto bombardamenti continui, atti di deportazione forzata, l’arma della fame che continua mietre vittime soprattutto fra I più piccoli”
“No a 2 Stato, ne basta uno”
Il presidente dell’Ucoi ritiene che ci sia una sola soluzione politica. “L’unica soluzione – dice Lafram- è la creazione di un unico Stato libero e democratico dove possano convivere insieme ebrei, arabi, musulmani, cristiani di tutte le nazionalità possibili e immaginabili però ci vuole ovviamente una supervisione internazionale”.
“Mentre – dice- noi parliamo di 2 paesi, 2 popoli, 2 stati, Israele sta pensando al sogno della grande Israele.Netanyahu, nelle sue interviste ne ha parlato chiaramente dicendo che lui è in missione biblica, spirituale dove il progetto finale è quello della grande Israele che ingloba I paesi confinanti”.






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