- Italia Viva attacca il sindaco di Siracusa definendolo non competente
- Non auspica le dimissioni perché sarebbe peggio una gestione commissariale
- L’ex sindaco Garozzo confida nelle persone vicine ad Italia per la gestione del Pnrr
Non chiede le sue dimissioni, pur bollando il sindaco di Siracusa come inadatto al ruolo, perché la gestione commissariale sarebbe devastante in un momento in cui serve programmare l’impiego dei fondi provenienti dal Pnrr.
L’attacco di Garozzo al sindaco
Ma il giudizio che Giancarlo Garozzo, esponente di spicco di Italia Viva, ex capo dell’amministrazione comunale dal 2013 al 2019 dà di Francesco Italia è comunque durissimo.
E sulla sua pagina social, l’esponente renziano spiega le ragioni per cui il suo partito non chiede le dimissioni del primo cittadino, che, nei giorni scorsi, ha cambiato 5 assessori nella sua giunta.
“Senza sindaco danno enorme”
“Se oggi si dimettesse questo sindaco, dal quale per intenderci – scrive sulla sua pagina social Giancarlo Garozzo – non mi aspetto nulla di significativo ne per competenze ne per rapporti politici/istituzionali, si andrebbe a votare a giugno 2022 (pandemia permettendo), in questi sei mesi di vuoto, arriverebbe un commissario nominato dalla regione, che non conosce Siracusa e non ne conosce le priorità, sono convinto che il danno sarebbe enorme”.
“Confido in un paio di assessori”
Garozzo, nella sua analisi, ritiene che dentro l’amministrazione Italia vi siano due assessori in grado di affrontare la questione del Pnrr. Non indica nomi, uno potrebbe essere l’attuale vicesindaco, Pierpaolo Coppa, che è stato al fianco di Garozzo durante i suoi 5 anni da sindaco.
“Confido in un paio di persone presenti in giunta – spiega Giancarlo Garozzo – che proprio sulla sfida del Pnrr, nonostante il “sindaco”, possono davvero dare un contributo significativo al fine di attingere a tali fondi”.
“Bisogna provare e crederci, inutile lamentarsi, da siracusano spero riescano a fare il massimo. Ma anche se non riusciranno a fare il massimo faranno certamente di più di un commissario nominato dalla regione. Motivo per cui noi dimissioni non ne chiediamo” conclude Garozzo.
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