Fino a 48 ore fa sembrava un’autostrada il percorso che portava il gruppo consiliare Fuori Sistema nell’amministrazione comunale di Siracusa.

Il caso Zappalà

Il leader di questo raggruppamento, che ha perso nei mesi scorsi Cosimo Burti, tentato dalle sirene di Forza Italia, è Franco Zappalà, esponente politico di lungo corso, protagonista, nell’ultima seduta consiliare, di una frase sessista, “lo sa che qua c’è un virus…attenzione, occhio che capita… trasi bonu e nesci i nautra manera”. La coordinatrice del movimento Fuori sistema ha immediatamente revocato l’autorizzazione all’uso del simbolo Fuori sistema.

Il percorso politico verso il sindaco rallentato

Si è poi scusato ma il percorso che dovrebbe portare un esponente della sua area politica nella giunta del sindaco si sarebbe bruscamente interrotto. Secondo alcune fonti politiche, le interlocuzioni tra Zappalà e l’entourage del capo dell’amministrazione di Siracusa si sarebbero intensificate nelle ultime settimane e  questo passaggio politico avrebbe permesso, nelle intenzioni degli strateghi del sindaco, di rendere più solida la sua maggioranza in Consiglio comunale, di cui fa parte proprio il Mpa ma l’episodio delle ore scorse ha imposto una frenata.

L’imbarazzo di Italia

Se tutto è compromesso o ci sono ancora delle possibilità di ricucire è difficile dirlo, certo il sindaco dovrebbe bere un calice molto amaro, considerato che da sempre è sostenitore delle battaglie per i diritti civili ed ha dato il suo apporto alle manifestazioni del Pride.

Cgil, “grave che sindaco taccia”

” È grave che un sindaco preferisca tacere, invece di prendere posizione e indicare al consigliere che si è reso protagonista di un disdicevole siparietto sulla sessualità, come ci si comporti nel rispetto di tutti”. È la presa di posizione del Coordinamento provinciale donne della Cgil e la sezione della Parità di genere, che tirano in ballo anche il presidente del Consiglio comunale. “Tutti hanno notato come abbia accolto l’intervento del consigliere in questione con risatine per nulla celate, salvo poi ricondurre all’ordine l’esponente di Italia Viva, ma solo dal punto di vista istituzionale, senza alcuna menzione dal punto di vista morale, umano, comportamentale. Se sono questi gli uomini che istituzionalmente ci rappresentano”.

Gennuso condanna frasi di Zappalà

“Frasi del genere e un linguaggio discriminatorio non possono trovare alcun spazio nei dibattiti politici o nelle istituzioni”. Lo afferma il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, che condanna le parole di Zappalà.
“Sappiamo che il consigliere Zappalà ha già chiesto scusa e questo era un atto più che dovuto, ma non si può restare indifferenti a frasi di questo tenore, che rischiano di allontanare ancor di più la politica dai cittadini”.

Mpa, “no a populismo”

“Abbiamo il dovere morale di preservare sempre la credibilità delle istituzioni che quotidianamente rappresentiamo” afferma  Luciano Aloschi, commissario cittadino e capogruppo del Mpa, che, però, chiede di voltare pagina. “Auspico che episodi come questi non vengano resi banco di rilancio per azioni populiste e servano solo da monito, affinché si rafforzi l’impegno nel garantire un dibattito pubblico decoroso e inclusivo, nel pieno rispetto dei valori democratici e della dignità di ogni individuo. Vedo di buon occhio le scuse di Zappalà e invito l’intera assise a tornare nei banchi per lavorare e dare risposte ai siracusani.”