Un nuovo incendio ha coinvolto l’Ecomac, il deposito di materiale plastico, andato in fiamme il 5 luglio scorso, creando un vasto inquinamento di benzene e diossina, ed al centro di un’inchiesta della Procura di Siracusa.
Allarme a Priolo, il sindaco, “in contatto con la Prefettura”
Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha segnalato quest’altro rogo, assicurando di essere in “contatto con la Prefettura” ma dai primi accertamenti da parte dei vigili del fuoco, “l’evento risulta circoscritto” afferma Gianni che, comunque, attende informazioni più dettagliate.
Incendio doloso e lo spettro della diossina
Di certo, l’incendio non è si è scatenato in modo autonomo, il sospetto della mano degli attentatori è fortissimo ma si apre un’ampia riflessione sui controlli di un sito sensibile per via di quello che è già accaduto oltre un mese e mezzo fa, al punto da costringere ben 6 Comuni a consigliare agli abitanti di non usare l’acqua per il sospetto di contaminazione.
Le iniziative della Prefettura
L’ex prefetto Signer, andato via il mese scorso, ed il subentrante Chiara Armenia, hanno posto l’accento sull’intensificazione delle verifiche non solo sull’Ecomac ma su altri 17 siti analoghi, evidentemente l’input dato da ben due rappresentanti di governo non ha sortito, per il momento, degli effetti e così i vigili del fuoco del comando provinciale di Siracusa sono dovuti tornare per provare ad arginare l’azione delle fiamme.






Commenta con Facebook