Ieri, martedì 9 giugno, è stato il 79° compleanno di Maurizio Zamparini. Una ricorrenza che è stata ricordata da molti tifosi del Palermo sui social media ma non tanto per fargli auguri quanto per attaccarlo.
Certo, a parte l’ironia di ‘Calciatori Brutti’ «Oggi Maurizio Zamparini compie 79 anni. Fategli un regalo: dategli un allenatore da esonerare. Adesso», di una storia d’amore finita, nell’immediato, si ricordano soprattutto i momenti brutti, gli ultimi, quelli precedenti la fine.
E la conclusione del rapporto tra l’imprenditore friulano e i tifosi del Palermo è stata drammatica, con il fallimento dell’Unione Sportiva, costringendo i RosaNero a ripartire dalla Serie D.
Zamparini oggi si trova agli arresti domiciliari per l’accusa di falso in bilancio e autoriciclaggio e molti tifosi – perché il danno patito è stato enorme – hanno adottato con lui la stessa tecnica utilizzata dai faraoni per colpire un nemico: la cancellazione del nome dalle colonne perché l’oblio è anche peggio della morte.
Tuttavia, Zamparini fa parte anche della storia positiva del Palermo. Anzi, almanacchi alla mano, di quella più vincente. Giusto ricordare, infatti, che è il primo presidente nella storia RosaNero per più lunga durata (quasi 15 anni, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017) e, dopo il 1° dicembre, anche il primo proprietario durato più a lungo (16 anni, 21 luglio 2002 – 1 dicembre 2018).
Al netto di ciò, la storia parla del Palermo tornato in Serie A dopo 31 di assenza nel 2004, con tanto di cittadinanza onoraria ricecuta. E della prima presenza nelle coppe europee per ben quattro volte: 2005, 2006 e 2007 con Francesco Guidolin e Delio Rossi nel 2011. Già, in quest’ultimo caso, bisogna menzionare anche la finale di Coppa Italia di Roma, persa con l’Inter post triplete.
Zamparini, poi, ha permesso di portare al Palermo giocatori di valore eccelso e talento puro: Luca Toni, Javier Pastore, Edinson Cavani, Fabrizio Miccoli, Paulo Dybala, ecc., ecc. Tanti nomi che, se tenuti in squadra e non ceduti per fare quadrare i bilanci o perché a certi club non si può dire di no, avrebbero potuto persino portare un trofeo in bacheca, prima o poi.
Certo, Zamparini è stato anche il presidente vulcanico, noto per i suoi esoneri, ben 8 nella stagione calcistica 2015 – 2016 (Giuseppe Iachini, Davide Ballardini, Fabio Viviani, Giovanni Bosi, Giovanni Tedesco assieme a Guillermo Barros Schelotto, di nuovo Giovanni Bosi, di nuovo Giuseppe Iachini, Walter Novellino e infine ancora Davide Ballardini). Roba da Guinness dei Primati.
Infine, la fine. Il tracollo. Il collasso della società e della sua immagine a Palermo. A Zamparini di certo non sarà mai assegnato il nome dello stadio. Oggi è ‘odiato’ ma un giorno, chissà, quando penseremo a lui, ci verranno in mente soprattutto i momenti in cui ha reso orgogliosi i tifosi RosaNero. Proprio come una storia d’amore dell’adolescenza che fa male quando finisce (e tanto) ma poi si ricorda con tenera nostalgia in età adulta.
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