Legambiente Sicilia ha presentato un articolato documento di osservazioni e proposte di modifica sul progetto di “Lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio” relativo al Porto di Trapani presentato dall’Autorità Portuale.
In considerazione che questo progetto insieme ad altri in corso è finalizzato a potenziare le strutture portuali, modificando l’assetto e le finalità definiti dal vecchio Piano Regolatore del Porto del 1961, Legambiente ha chiesto che le opere vengano sottoposte ad una unitaria e coordinata Valutazione di Impatto Ambientale, sinora mai attivata per le opere portuali, peraltro già prescritta dal Ministero dell’Ambiente nel 2010 dopo il parere negativo all’utilizzo a regime delle opere realizzate per l’America’s cup.
Perplessità suscitano poi le previste tecniche di soil washing per il lavaggio dei sedimenti inquinanti e la reimmissione delle acque di lavaggio nell’ambito marino, per il carattere sperimentale e per le quantità in gioco.
Per quanto riguarda il sito di immersione dei materiali di escavazione nel Golfo di Custonaci, Legambiente evidenzia l’inopportunità dell’ubicazione in quanto si tratta di uno dei sistemi marino-costieri di maggiore pregio e finalizzato alla tutela naturalistica, con la presenza di diversi Siti Natura 2000 e Riserve Naturali e la previsione per legge dell’area marina protetta “Promontorio Monte Cofano – Golfo di Custonaci“.
Inoltre il limite esterno del sito di immersione (ancorché posto a 2,5 miglia marina dalla costa di Monte Cofano) è in realtà quasi contiguo, ad un solo miglio nautico, dal limite esterno della Zona Speciale di Conservazione dei Fondali del Golfo di Custonaci.
Per questo Legambiente chiede che:
Al contempo Legambiente ha chiesto che venga avviata concretamente la procedure per l’istituzione della Area Marina Protetta “ Promontorio Monte Cofano – Golfo di Custonaci” prevista dalla L. 394/91.
Si tratta di un’opera che vedrà un investimento di circa 67 milioni di euro che arriveranno dai fondi europei e che porterà i fondali ad una profondità di undici e dieci metri per permettere l’ingresso al porto anche alle navi con maggiore pescaggio.