A 31 anni dal sacrificio della guardia penitenziaria

Morto durante una tempesta, Favignana ricorda Barraco

Al molo turistico di piazzale Marina, a Favignana, nelle isole Egadi, è stato ricordato il sacrificio di Giuseppe Barraco, agente di polizia penitenziaria deceduto durante una burrasca, mentre prestava servizio alla base navale di Favignana, oggi soppressa, in qualità di nocchiere motorista. La cerimonia alla presenza del direttore del carcere di Favignana Angela Russo e del sindaco Francesco Forgione.

Il sacrificio di Barraco

Il 21 dicembre di 32 anni fa, nel corso di una burrasca, nonostante fosse libero dal servizio, Barraco non esitò ad aiutare i colleghi per assicurare gli ormeggi di una motovedetta del Corpo di Polizia Penitenziaria perdendo la vita durante le operazioni di ancoraggio.

Il ricordo dell’amministrazione comunale e della famiglia

Il 26 novembre 1992 Barraco è stato insignito di Medaglia d’argento al merito civile alla memoria. A Giuseppe Barraco è intitolata la locale casa di reclusione e una piazza. Oggi l’amministrazione comunale, con la famiglia, lo ricorderà.

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Il ricordo di Veneziano

“Giuseppe Barraco agente della polizia penitenziaria imbarcato nella motovedetta – ricorda Gioacchino Veneziano sindacalista regionale della Uilpa – il 21 dicembre del 1991 ha perso la vita per cercare di mettere in salvo una imbarcazione dello Stato che serviva non solo per garantire il servizi istituzionali della Polizia Penitenziaria, ma anche come presidio di pronto impiego per eventuali emergenze della popolazione di Favignana che necessitavano di essere trasportati nella terraferma. Stiamo cercando di portare di fare intitolare la motovedetta a Giuseppe Barraco che ora si trova a Livorno per effetto della soppressione della base navale della polizia penitenziaria nell’isola. Abbiamo chiesto al governo nazionale il ripristino del servizio di trasporto poiché è impensabile trasportare i detenuti da e per Favignana con i mezzi civili di linea con aumento di costi sia umani che economici, ma anche di sicurezza”.

Favignana rende omaggio quindi ad uno dei suoi figli più coraggiosi, che non ha esitato a mettere in pericolo, fino a perderla, la propria vita per aiutare i suoi colleghi.

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