L'annuncio di Pierobon

Nel trapanese un impianto di trattamento dell’umido, dalla Regione 1,6 milioni

“La Regione è pronta a erogare l’anticipazione di 1,6 milioni di euro per realizzare l’impianto pubblico di Calatafimi-Segesta. La struttura sorgerà in un terreno confiscato alla mafia e potrà trattare fino a 36 mila tonnellate di umido”. Sono le parole dell’assessore regionale all’Energia e ai rifiuti, Alberto Pierobon, dopo aver sentito il responsabile del procedimento nel periodico confronto per monitorare lo stato di avanzamento degli impianti pubblici in Sicilia. Nei giorni scorsi, intanto, è arrivata la notizia della conclusione dei lavori all’impianto di Vittoria.

“Contro speculatori e malavitosi la migliore risposta sono i fatti – dice l’esponente del governo Musumeci – non appena sarà istituito il nuovo capitolo di spesa, da Roma potranno arrivare i 16 milioni complessivi finanziati attraverso il Piano operativo ambiente. Nel frattempo, il progetto redatto dalla Srr Trapani Nord seguirà l’iter per la validazione e il dipartimento potrà rimborsare già le prime spese sostenute in attesa che venga definito l’aspetto autorizzativo. Entro il prossimo anno, così come previsto, sarà pubblicata la gara che consentirà di realizzare un’opera nevralgica per la gestione dei rifiuti in provincia di Trapani, per altro un importante riconoscimento a quelle associazioni e agli ambientalisti del territorio che a lungo si sono battuti per questo risultato”.

Il tema dei rifiuti è stato affrontato anche a Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it. Ospite Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento 5 Stelle. “Nello Musumeci, rispetto a Rosario Crocetta, ha fatto un piano rifiuti ma è illeggibile e io non lo firmerei. Non supererà il vaglio della Commissione dell’Unione Europea perché i soldi che arrivano da lì sono ancorati alla scrittura del piano. Sarà Bruxelles a valutare”. Queste le parole del grillino che ha spiegato che il M5S ha criticato il piano rifiuti perché “non contiene quello prescritto dalla Legge. La Regione dice di avere lasciato carta libera a tutti ma deve dire, invece, cosa si può e cosa non si può fare. Il piano rifiuti è come il piano regolatore di una città. Se non si dice cosa si possa fare in un determinato territorio, non si dice nulla. La Regione sta violando il Codice dell’Ambiente ed apre alle speculazioni”.

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Secondo Trizzino “la Sicilia è in emergenza perché non ha un piano rifiuti. L’ultimo risale ai tempi di Raffaele Lombardo ed era un piano straordinario perché era il commissario. La Sicilia ha bisogno di questo documento, non di una legge”.

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