“E’ per me particolarmente difficile ricordare la figura di un personaggio politico così importante per la nostra Repubblica, e al contempo ricordare un amico, personale e politico”. Lo ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Basilio Catanoso, intervenendo nell’Aula di Montecitorio in occasione della commemorazione del senatore Altero Matteoli, scomparso recentemente in un incidente stradale.

“Altero Matteoli – ha sottolineato l’esponente azzurro – è stato un riferimento sicuro per tutti coloro i quali hanno scelto di lavorare per la propria gente, per la propria terra e per la propria nazione. Ci ha sempre spinti a fare il nostro dovere, con poche chiacchiere ma con i fatti. Era un italiano innamorato della politica. Incontrai Matteoli insieme a un gruppo di ragazzi che volevano fare politica nel lontano 1993, in un piccolo Paese dell’Etna. Erano gli anni della voglia di cambiare l’Italia (nel 1990 era stato ucciso Borsellino) e Altero era venuto lì a parlare con noi da componente della commissione parlamentare Antimafia. E noi fummo tutti impressionati da quel toscanaccio, a prima vista un po’ burbero, che con grande chiarezza ci aveva spiegato che il mondo si può certamente cambiare, ma che si deve cambiare partendo dalla necessità di fare il proprio dovere. Altero era una persona semplice ed elegante al contempo”, ha aggiunto il deputato.

“Aveva un grande cuore. Ha avuto sempre ben chiaro quale fosse la sua parte, la parte per cui battersi. Partendo da questa consapevolezza, è stato sempre l’uomo del dialogo. L’uomo che ci ha indicato la strada del dialogo a tutti i costi, sempre impegnato a trovare le ragioni del confronto e dello stare insieme, fino allo spasimo, con tutti: alleati e avversari politici. Altero Matteoli, il bravo dirigente politico oggi riconosciuto da tutti, era rimasto un militante della politica. La macchina a bordo della quale ha avuto l’incidente, lo stava portando a una riunione per le prossime amministrative in Toscana. Era uno strumento dell’agire politico quotidiano di Altero. Quello che una volta, per lui come per molti di noi, era stato il ciclostile o un secchio pieno di colla per andare ad attaccare dei manifesti. La sua scomparsa – ha concluso Catanoso – è stata una grande perdita per noi e una grande perdita per la nazione. Cercheremo tutti di seguire il tuo esempio, caro Altero”.