“Il primo agosto ero con papà, l’ho accompagnato a raccogliere i pomodori nel campo. Siamo andati con il suo camioncino rosso. Lui si era messo d’accordo con un amico di famiglia che ci aspettava lì all’interno della sua macchina. L’uomo Ha aiutato papà a prendere i pomodori e poi si è steso in macchina”.

Comincia così il racconto della bimba di nove anni davanti ai carabinieri della compagnia di Partinico, costretta a prostituirsi dai genitori. E’ un racconto lucido, credibile reso davanti ad una psicologa che ha certificato la validità della testimonianza.

“L’uomo è un amico di famiglia, ha due figlie grandi e io l’ho conosciuto ad aprile. Anzi mi ricordo meglio che lo conoscevo già l’anno scorso prima del mio compleanno. – continua la piccola – Quel giorno io ero in macchina con lui e poi ad un certo punto siamo scesi e mentre mio padre era nel campo e io ero appoggiata al suo carro lui mi ha abbassato i pantaloni e gli slip e mi ha baciato il fiorellino.

Non era la prima volta era successo più volte e lui ogni volta mi offriva i soldi. Spesso è successo anche con mamma. Eravamo tutti e tre in campagna e qualche volta andavamo a casa sua.

In quelle occasioni lui si faceva toccare, ci chiedeva di prenderlo in bocca e qualche volta avevamo dei rapporti sia con me che con mia mamma. E’ successo diverse volte. Io non volevo avere rapporti con lui mentre lui insisteva. Lui si metteva sopra di me poi veniva fuori e usciva una cosa bianca che lui buttava a terra. Faceva un macello. Poi quando andavamo via ci dava i soldi. Li dava a me perché diceva che mi voleva bene. Mi dava 5 euro se gli davo un bacio, se facevo qualcosa in più me ne dava 25. Al mio compleanno dell’anno scorso pure mi ha regalato i soldi. Questo è successo prima che facessi dieci anni.

L’amico non voleva che lo dicessimo a mio padre. Noi però glielo abbiamo detto e lui diceva che noi eravamo vastase. Gli consegnavamo questi soldi e lui ci diceva che eravamo state brave. Noi andavamo diverse sere. Mi ricordo che era estate e che l’ultima volta era successo due giorni prima del primo agosto”.

Per la piccola era davvero un dramma. Oltre ai genitori sono finiti arrestati anche un bracciante agricolo di 61 anni residente a Trappeto e un pensionato di 78 anni residente a Balestrate.

“Anche l’altro uomo lo conosco perché è venuto una volta a casa nostra e mentre io ero stesa sul divano lui si è seduto su una sedia e si toccava. Io ho dovuto pulire e ho fatto un piacere a mia mamma e lui mi ha dato cinque euro. Mi voleva toccare ma io ho detto di no – continua la piccola – Sono molto arrabbiata con questo uomo perché lui è venuto tante altre volte in campagna. Anche lui ci chiedeva di toccargliela e di prenderla in bocca.

Anche con lui ho avuto dei rapporti. Più spesso con mia mamma ma qualche volta anche con me. Succedeva a casa mia, nella sala sopra al divano. Lui si toglieva i pantaloni e mi penetrava e mi faceva male poi veniva e sporcava a terra. Poi lasciava a me i soldi circa trenta euro.

Quando veniva a casa c’era anche mio padre e dormiva perché era stanco.

Se penso a queste cose sento tristezza. Glielo dicevo a mia mamma che non mi piacevano queste cose. Non lo so però come mai mi ritrovavo a fare queste cose. Non sono arrabbiata con mamma perché lei non mi ha mai fatto niente di male.

Ora sono triste perché non vedo i miei genitori e non li posso neanche sentire e la notte spesso piango”.