Un viaggio simbolico nel complesso universo delle esperienze e, soprattutto, delle emozioni.

Sono oltre 100 gli scatti che racchiudono il meglio della vasta produzione di Steve McCurry, a partire da quello di Sharbat Gula, la ragazza del campo profugo di Peshawar in Pakistan, divenuta icona assoluta della fotografia mondiale.

La mostra, organizzata da Civita in collaborazione con SudEst57, è in esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, dal 15 ottobre al 19 febbraio 2017, e propone una straordinaria serie di ritratti sviluppandosi tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia.

L’artista rappresenta uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea e con le sue foto crea un ponte con lontane etnie e condizioni sociali, mettendo in evidenza una condizione umana di sentimenti, di fatto, universali e di sguardi la cui fierezza garantisce la medesima dignità. Uno sguardo che consente di attraversare virtualmente le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti.

Interessante la scelta dell’audioguida registrata dall’artista, in prima persona, a supporto della spiegazione di gran parte delle foto esposte. Prevista, inoltre, la proiezione di un video di “National Geographic” dedicato alla lunga ricerca che ha consentito di ritrovare, ben  17 anni dopo, “la ragazza afghana” ormai adulta.

Catalogo della mostra è una pubblicazione curata da Biba Giacchetti con l’omonimo titolo Steve McCurry/Icons.

La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9,30 –alle 18,30.