Se l’è portato via una terribile malattia, la leucemia, Marcello Tortorici, a soli 45 anni. Viene definito come “un vecchio amico della scena Mod di Palermo”, un uomo stimato e ricordato come intelligente, grande appassionato e conoscitore della musica, soprattutto della categoria punk rock. Amava i Racid, un gruppo musicale punk rock statunitense tanto che all’ultimo concerto a cui ha partecipato, nel 2023, ha scritto: “Inutile aggiungere che i Racid hanno fatto e continuano a fare da colonna sonora della mia vita”.

Amava partecipare ai concerti, fare trekking, skateboard ed era un profondo conoscitore del cinema. Nella vita professionale era un grafico, disegnava cartoni animati e orbitava in tanti eventi culturali.

Il ricordo sui social

La tragica scomparsa ha scosso la comunità palermitana. A poche ore dalla notizia, molti amici e colleghi di lavoro hanno voluto lasciare un ricordo sui social: “Io non lo so dire in un post tutto quello che rappresentavi per il mondo che frequento da 30 anni. So solo che ad ogni concerto c’eri, che ad ogni discussione sulle scene, sulle loro sfaccettature, avevi sempre una parola sensata da dire, mai banale e sempre preparata. Mi hai strappato una marea di risate perché sapevi essere pungente e attento ma anche il migliore dei “cagnoli”. Lasci una scia di amarezza e sarà difficile metabolizzare la tua scomparsa, in certe serate, per me e tanti altri amici, sarà normale cercarti tra la folla sperando di rivederti. Buon viaggio amico mio”.

Poi ancora: “Marcello, di tanto in tanto i pensieri tornavano alle nostre conversazioni dentro e fuori da Lettere e dai vari 4 locali che sappiamo. Pensavamo di aver tempo, noi e le nostre centinaia di amicizie comuni. Le assonanze: canzoni, fotografie, nascondigli, leggerezza. Troppe volte, orgogliosi di non fare progetti, ci siamo fidati del caso, come se potessimo controllarlo. Che la terra ti sia lieve” – scrive un’amica su Facebook -.

In molti hanno voluto ricordare la sua profonda conoscenza in campo di musica e concerti: “Io ero molto giovane quando ci frequentavamo e ricordo ancora le nostre chiacchierate basate tutte quante, neanche a dirlo, sulla musica. Per me era come parlare con un sapiente e nel corso degli anni la lucidità, l’ironia e l’intelligenza del pensiero sono state sempre sue qualità ben visibili ai miei occhi, ogni volta in cui ho avuto l’occasione di stargli accanto. Ricordo ancora una sua foto seduto sui gradini di un marciapiede, con una cresta in primo piano e il mio stupore nel vederla. Il suo commento, nel mostrarmela, fu: “ccca c’è “and out come the wolves” della via Leonardo Da Vinci. Mancherai a troppi, ne sono certo”.

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