Da gennaio a maggio 2024, l’Italia ha registrato 110 casi di pertosse, con oltre 15 piccoli lattanti ricoverati in terapia intensiva e 3 neonati deceduti. Questi dati sono stati annunciati dal professor Alfredo Guarino, Presidente della sezione Campania della Società Italiana di Pediatria (SIP).

Dati raccolti dal Progetto INF-ACT

I dati sono stati ottenuti nell’ambito del progetto INF-ACT, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a sviluppare nuove strategie per l’identificazione precoce, la prevenzione e la terapia delle minacce infettive. Le informazioni sono state raccolte in sette centri di elevata specializzazione distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Principali regioni colpite

La maggior parte dei casi di pertosse è stata registrata in Campania, Sicilia e Lazio. Queste regioni sono risultate particolarmente vulnerabili all’epidemia, evidenziando la necessità di interventi tempestivi e mirati.

Allarme dell’ECDC per l’Europa

L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha lanciato un allarme riguardo l’aumento dei casi di pertosse in Europa, con quasi 60.000 casi registrati tra il 2023 e aprile 2024. Questo rappresenta un incremento di oltre dieci volte rispetto agli anni 2021 e 2022.

Allerta della Società Italiana di Pediatria

Anche la Società Italiana di Pediatria ha lanciato un’allerta per l’epidemia di pertosse che sta colpendo principalmente neonati e lattanti non vaccinati. Dall’inizio dell’anno, si sono registrati tre decessi e un aumento dell’800% dei ricoveri rispetto allo scorso anno.

La necessità di vaccinazione e prevenzione

L’aumento esponenziale dei casi di pertosse sottolinea l’importanza della vaccinazione e della prevenzione. È fondamentale rafforzare le campagne di sensibilizzazione per proteggere i neonati e i lattanti, i più vulnerabili a questa malattia.

A tal proposito, Annamaria Staiano, presidente della SIP ha affermato: “La pertosse è una malattia fortemente contagiosa e pericolosa, soprattutto nei primi mesi di vita e nei neonati che hanno un maggior rischio di complicanze e di decesso. In questa fascia di età la mortalità è compresa tra l’1 e l’1,5%. Possiamo tutelare questa popolazione particolarmente vulnerabile attraverso l’immunizzazione della mamma durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, altamente sicura ed efficace nel proteggere i bambini ancora troppo piccoli per poter essere vaccinati. Invitiamo le donne in gravidanza a fare la vaccinazione contro la pertosse perché in gioco c’è la vita dei nostri piccoli. È inaccettabile che nel 2024 si possa morire a causa di malattie infettive per le quali esistono vaccini efficaci e sicuri”.