Niente da fare per il Palermo. Serviva una vittoria con due gol di scarto, è arrivata un’altra sconfitta. Al Penzo il Venezia supera il Palermo 2-1 nella semifinale di ritorno dei play off di serie B e dopo l’1-0 al Barbera di lunedì vola al turno decisivo con la vincente tra Cremonese e Catanzaro. Lagunari in finale con pieno merito dimostrando superiorità nell’arco dei 180 minuti.

Ai rosanero, come nel match di andata del resto, non è bastata la buona volontà e nulla hanno potuto quando la squadra di Vanoli ha accelerato. Partita e qualificazione già messa in ghiaccio al 4′ minuto quando Tessmann in diagonale buca Pigliacelli. La reazione dei rosanero è in un colpo di testa di Segre fermato miracolosamente da Joronen a metà primo tempo. Probabilmente quella parata ha messo la parola fine alle velleità di rimonta dei siciliani che nel corso del primo tempo non sono più riusciti ad essere realmente pericolosi. Ed anzi, con un nuovo lampo il Venezia raddoppia sul finire della prima frazione con una bellissima azione corale finalizzata a porta vuota da Candela.

Nel secondo tempo rivoluzioni in entrambi gli schieramenti con i rosa che hanno spinto senza però creare effettivi pericoli. Solo nel finale un guizzo di Traorè trova la deviazione di Svoboda che inganna Joronen. Ma nei 90 minuti il Venezia è stato più vicino al terzo gol piuttosto che i siciliani al primo. Insomma, finisce 2-1 al termine di 90 minuti che sono stati la summa della seconda parte della stagione regolare: un incubo a tinte rosanero. Mignani ha portato la squadra alle semifinali contro una squadra che ha sfiorato la serie A diretta e nell’arco dei 180 minuti ha limitato i danni. La differenza soprattutto in fatto di condizione, gioco e convinzione era piuttosto netta.

Per il Palermo arriva il tempo delle riflessioni. E probabilmente della rivoluzione. Questa squadra non si è più ritrovata realmente da fine febbraio. Qualcosa deve essere successo. Il cambio di panchina è stato anche tardivo. Ora sia la società, il City Group a fare le proprie valutazioni ed a fare le proprie mosse. Indicative, decisive. Palermo vuole tornare a sognare in grande e questa squadra ha soltanto illuso e deluso.

Tessmann, Venezia subito in vantaggio

Gol-lampo del Venezia che inizia nel migliore dei modi la semifinale di ritorno. Al 4′ Tessmann sblocca la situazione ricevendo palla da Pierini, si allarga e calcia sotto l’incrocio. Pigilacelli tocca ma la sfera entra.

Il Palermo cerca la reazione ma non riesce a rendersi pericoloso.

Pojahnpalo sfiora il 2-0

Anzi, è il Venezia più vicino al raddoppio. Splendida azione dei lagunari con Lella bravo a crossare basso al cento per Pierini. L’autore del gol che ha deciso l’andata fa velo per l’accorrente Pohjanpalo che tira di prima intenzione. La conclusione è pericolosissima e viene deviata da Segre che mette in angolo. Provvidenziale l’intervento del numero 8 rosanero, ex di turno.

Brunori ci prova

Al 16′ Brunori ci prova. L’attaccante rosanero entra in area e prova la conclusione a giro dalla sinistra, la palla però esce sul palo più lontano.

Joronen sventa su Segre, Pierini vicino al raddoppio

Il Palermo va veramente vicino al pareggio al 26′. Su azione di calcio d’angolo battuto da Ranocchia per Insigne che crossa al centro per la testa di Segre che è perfetto nello stacco e incorna verso la porta di Joronen. L’estremo difensore lagunare salva deviando in angolo.

Nell’azione successiva i padroni di casa si distendono benissimo in avanti e Pierini va vicino al raddoppio con un’azione simile a quella che ha portato al tiro alcuni minuti addietro Pohjanpalo.

Busio di testa, Pigliacelli dice no

Poco prima della mezz’ora è Busio a far gridare al gol il Penzo. Il suo colpo di testa da distanza ravvicinata però è deviato in angolo da Pigliacelli che risponde alla parata del suo collega Joronen. Sul conseguente corner Idzes svetta di testa nel cuore dell’area senza essere contrastato ma la sfera esce di poco. L’urlo del gol è ancora strozzato in gola.

Candela raddoppia nel finale del primo tempo

Il Palermo non punge ed arriva il meritato 2-0 del Venezia. Candela appoggia a porta vuota finalizzando un’azione costruita con Zampano che serve Lella bravo a vedere libero al centro dell’area sull’uscita disperata di Pigliacelli il pallone che il centrocampista non ha difficoltà a mettere in porta. E’ il 2-0, ed è il punto esclamativo sulla partita e sulla qualificazione.

Due cambi per Mignani in avvio di ripresa

Il tecnico rosanero Michele Mignani opera due cambi in avvio di secondo tempo. Fuori Graves e Marconi, entrano Nedelcearu e Aurelio. Al 56′ Di Francesco entra al posto di Insigne.

Girandola di cambi

Subito dopo, al 61′ escono tra i padroni di casa Pierini e Lella per Gytkjaer ed Ellertsson. Quasi contemporaneamente Mignani fa uscire Brunori per Mancuso.

Ed ancora, al 68′ Vanoli fa uscire Pohjanpalo e Sverko per Oliveiri ed Altare. Cambi conservativi in vista della doppia finale per la serie A tra la vincente di Cremonese-Catanzaro.

Il Palermo prova ad accorciare

I rosanero ci provano nel frattempo con scarsa fortuna. Di Francesco è bravo nella conclusione che viene deviata in angolo da un difensore. Peccato che l’arbitro non veda e non assegni il corner.

Busio manca il tris

I padroni di casa sospinti dal Penzo festante sfiorano ancora il 3-0. Busio calcia bene ma non trova la porta per centimetri.

Entra Traorè

Ultimo cambio per Mignani che fa entrare l’oggetto misterioso Traorè al posto di Soleri al 76′. Poi anche Vanoli termina le sostituzioni: Jajalo (ex rosanero) subentra al posto di Busio.

Traorè trova la deviazione di Svoboda, gol del Palermo

All’85’ Traorè trova il guizzo ed accorcia le distanze. L’attaccante rosanero sul fondo rientra e da posizione angolatissima tira trovando la deviazione di un difensore. E’ il 2-1 non assegnato alla giovane punta del Palermo ma ad un’autorete di Svoboda.

Rosa in avanti a capofitto per cercare il pareggio

Vuole almeno il pareggio il Palermo che continua a fare pressing ed a conquistare angoli potenzialmente pericolosi. L’arbitro assegna quattro minuti di recupero nei quali Olivieri in azione personale conclude verso la porta di Pigliacelli in diagonale andando vicino al 3-1

Il tabellino

Venezia-Palermo 2-1

Venezia: Joronen; Idzes, Svoboda, Sverko (dal 68′ Altare); Candela, Busio dall’81 Jajalo), Tessmann, Lella (dal 61′ Ellertsson), Zampano; Pohjanpalo (dal 68′ Olivieri), Pierini (dal 61′ Gytkjaer). Allenatore Paolo Vanoli. A disposizione: Bruno, Grandi; Dembelè, Modolo; Cheryshev, Andersen, Bjarkason.

Palermo: Pigliacelli; Marconi (dal 46′ Nedelcearu), Lucioni, Graves (dal 46′ Aurelio); Di Mariano, Ranocchia, Segre, Diakitè; Brunori (dal 62′ Mancuso), Insigne (dal 56′ Di Francesco), Soleri (dal 76′ Traorè). Allenatore Michele Mignani. A disposizione: Karunic; Buttaro, Lund; Stulac, Vasic, Henderson, Gomes.

Arbitro: Pairetto di Nichelino; guardialinee Costanzo di Orvieto, Passeri di Gubbio. Quarto uomo Marchetti di Ostia Lido. Var Valeri (Roma 2), Avar Marini (Roma 1).

Reti: al 4′ Tessmann, al 42′ Candela, all’85’ Svoboda (autogol)

Note. Ammoniti Graves (Palermo), Joronen (Venezia), Tessmann (Venezia), Zampano (Venezia), Di Francesco (Palermo). Recuperi 2′ e 4′