La Carta delle Nazioni Unite, “compresi i principi del rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità di tutti gli Stati, può e servirà come base per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina“.
Così il comunicato finale su un quadro per la pace in Ucraina approvato da 80 su 92 Paesi partecipanti al summit di Buergenstock, nella Svizzera centrale.
La dichiarazione finale, infatti, non ha raggiunto l’unanimità.
Il documento, in sintesi, riafferma “l’integrità territoriale” dell’Ucraina, definisce necessario il dialogo tra tutte le parti e sollecita il ritorno dei bambini deportati dalla Russia.
Ricordando che Russia e Cina non hanno partecipato, ecco i 12 Paesi che hanno scelto di non votare in favore del documento: Armenia, Arabia Saudita, Bahrein, Brasile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia, Libia, Messico, Sudafrica e Thailandia.
Il commento di Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha parlato di “un grande successo”, apprezzando che il documento finale abbia riaffermato “l’integrità territoriale”. Inoltre, “ci sono Paesi che hanno mostrato interesse a ospitare un secondo vertice”, per cui dovranno passare “mesi, non anni”. Zelensky ha anche dichiarato che “la Russia non è pronta a una pace giusta” e “questo è un errore”. Inoltre, “Putin non ha proposte, ha solo ultimatum”.
In effetti, Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato che sarà proprio il Canada ad ospitare la prossima conferenza “nei prossimi mesi”.
Tajani: “L’Italia è per una pace giusta senza resa dell’Ucraina”
Infine, su X, il commento di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vice premier: “Lucerna: Conferenza per la pace in Ucraina. Lavoriamo con tutti i Paesi alleati e partner per una pace giusta senza una resa dell’Ucraina. L’Italia vuole essere protagonista della pace e della ricostruzione”. Mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri alla Camera Giangiacomo Calovini ha detto: “Il vertice sul conflitto tra Russia ed Ucraina che si è svolto in queste ore in Svizzera è stato un momento di significativa importanza per cercare una soluzione a questa guerra iniziata più di due anni fa. Come detto correttamente dal Presidente del Consiglio Meloni non si può pensare però che la pace possa essere ottenuta con una resa da parte di Kiev, perché altrimenti questo non sarebbe altro che un fallimento per tutte le nazioni che difendono la propria integrità territoriale”.
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