Nuove scosse tra Messina e Palermo. Dopo quella di quasi 5 di magnitudo di ieri pomeriggio la terra ha continuato a tremare lungo la fascia tirrenica tra il Messinese e il Palermitano.
Sono 15, l’ultima alle 3 di stanotte, le scosse di terremoto registrate dall’Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dopo quella più intensa di magnitudo 4.8 delle 16.19 di ieri. Un evento, molto lieve, è stato segnalato alle 23.28 di ieri al largo di Ustica, tutti gli altri con epicentro in mare non lontano da Filicudi e Alicudi, le isole delle Eolie più vicine a Palermo.
Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni ha detto che i terremoti sono dovuti al movimento di convergenza tra la parte settentrionale della Sicilia e la parte meridionale del Tirreno. “La zona colpita si trova in una fascia che corre da est verso ovest, grossomodo dalle Eolie a Ustica, che è notoriamente una zona in cui la parte nord della Sicilia sta convergendo con la parte meridionale del Tirreno generando terremoti di tipo compressivo”, ha affermato Doglioni.
“La zona interessata dalla sequenza sismica in corso – si legge in un report dell’Ingv diffuso dopo la forte scossa di ieri pomeriggio – appartiene a una più ampia fascia di deformazione ben nota per la sismicità precedente. Si tratta di una fascia orientata in senso circa est-ovest che corre parallelamente alla costa settentrionale siciliana (30-50 chilometri a nord di essa) che in passato ha avuto terremoti di magnitudo fino a circa 6, tra i quali ricordiamo quello al largo di Palermo nel settembre 2002”.
Ci sono state altre 15 scosse di terremoto lungo la fascia tirrenica tra il Messinese e il Palermitano dopo quella di ieri delle 16.19 di magnitudo 4.8 Richter registrate dall’Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Un evento, molto lieve, è stato segnalato alle 23.28 di ieri al largo di Ustica, tutti gli altri con epicentro in mare non lontano da Filicudi e Alicudi, le isole delle Eolie più vicine a Palermo.
La scossa di 4.8 nelle Eolie
La scossa che ha dato inizio allo sciame sismico è stata localizzata nel mar Tirreno meridionale in prossimità delle Isole Eolie (Messina), ad una profondità di 17 chilometri.
L’epicentro del terremoto è stato individuato a circa 50 chilometri dalla costa della Sicilia settentrionale, tra le Isole di Alicudi e Filicudi.
La storia dei terremoti nella zona
La zona interessata dalla sequenza sismica in corso appartiene a una più ampia fascia di deformazione ben nota per la sismicità precedente. Si tratta di una fascia orientata in senso circa est-ovest che corre parallelamente alla costa settentrionale siciliana (30-50 km a nord di essa) che in passato ha avuto terremoti di magnitudo fino a circa 6, tra i quali ricordiamo quello al largo di Palermo nel settembre 2002.
Secondo il catalogo parametrico dei Terremoti Italiani l’area dell’arcipelago eoliano è stata colpita storicamente da diversi eventi sismici, molti dei quali di magnitudo pari o superiore a magnitudo 5: in particolare i terremoti del 28 maggio 1980 (Mw 5.7), 5 marzo 1823 (Mw 5.8), 27 gennaio 1939 (Mw 5.1) che provocò danni pari a un VII grado MCS all’Isola di Filicudi.






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