La Sicilia si conferma protagonista della transizione energetica italiana grazie al nuovo Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2025-2034 di Terna.
Con un investimento di 3,5 miliardi di euro, l’isola diventa la prima regione italiana per risorse destinate al potenziamento delle infrastrutture elettriche.
Il piano decennale, che prevede oltre 23 miliardi di euro complessivi a livello nazionale, punta a migliorare la sicurezza, l’affidabilità e la sostenibilità della rete, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione e indipendenza energetica.
L’investimento in Sicilia si tradurrà in opere strategiche fondamentali, tra cui il Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico ELMED tra Italia e Tunisia e l’elettrodotto Bolano-Annunziata.
Il Tyrrhenian Link, con le sue due tratte da 500 kV in corrente continua e un’estensione totale di 970 km, collegherà l’isola alla Campania e alla Sardegna, migliorando la capacità di trasporto energetico e garantendo maggiore stabilità al sistema elettrico. Le operazioni di posa del cavo sottomarino della tratta Est, avviate nei primi mesi del 2025, segneranno un record tecnico, con installazioni a una profondità di 2.150 metri. Il progetto ELMED, invece, rappresenta la prima interconnessione elettrica diretta tra Europa e Africa, con un cavo di 200 km tra Sicilia e Tunisia, finanziato con oltre 300 milioni di euro dal programma europeo Connecting Europe Facility.
Oltre alle interconnessioni internazionali, il Piano di Sviluppo prevede il rafforzamento della rete interna siciliana. Tra le opere principali spicca l’elettrodotto Bolano-Annunziata, che aumenterà la capacità di interconnessione con la Calabria fino a 2.000 MW, favorendo l’integrazione delle rinnovabili nel Mezzogiorno.
Altri interventi chiave includono il collegamento Chiaramonte Gulfi – Ciminna, che attraverserà sei province per migliorare gli scambi di energia tra Sicilia orientale e occidentale, e il progetto Paternò-Pantano-Priolo, che potenzierà la rete nella Sicilia orientale eliminando 155 km di vecchie linee e restituendo 300 ettari di territorio.
Infine, opere come il Messina Riviera – Messina Nord e l’elettrodotto Ciminna – Caracoli rafforzeranno ulteriormente la resilienza del sistema elettrico siciliano, rendendo l’isola sempre più autonoma e competitiva nel panorama energetico nazionale.
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