Il cielo grigio sopra Palermo saluta per l’ultima volta il piccolo Thomas Viviano. La bara bianca, le mani giunte e i volti sgomenti accompagnano Thomas lungo il suo ultimo viaggio mentre i palloncini si alzano in volo, leggeri. Era la sera di venerdì 11 aprile quando, in via Giovanni Bruno si è consumata la tragedia: la mini moto con le rotelle guidata da Thomas è finita violentemente contro un muretto. E’ stato il padre a prestare i primi soccorsi, con il disperato tentativo di strappare il figlio alla morte, avvenuta quattro giorni dopo presso l’ospedale Di Cristina di Palermo.

L’omelia, “Evitiamo di cercare colpe”

Durante la funzione, svoltasi presso la chiesa San Gregorio Magno di Boccadifalco, don Gioacchina Ragona ha espresso il dolore condiviso da un’intera comunità: “Di fronte a una perdita tanto ingiusta e difficile da accettare – ha detto – non esistono frasi che possano davvero alleviare il dolore. L’unica cosa che possiamo fare è affidarci al mistero della fede e restare accanto a questa famiglia distrutta da una sofferenza immensa. Thomas è stato con noi per troppo poco tempo, ma ha lasciato un’impronta profonda e indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto. Oggi non siamo qui soltanto per un addio, ma per condividere una ferita che appartiene a tutti”

Il triste episodio

L’incidente era avvenuto in via Giovanni Bruno, nella borgata palermitana di Boccadifalco a poca distanza dall’abitazione del bambino. Secondo gli accertamenti della Polizia Municipale, il mezzo, che era provvisto di rotelle, non poteva essere utilizzato dal bambino su strada. Per questo I vigili urbani hanno redatto una comunicazione di notizia di reato che hanno inviato per le valutazioni del caso alla procura.

A soccorrerlo era stato il padre, che lo aveva trasportato all’ospedale Ingrassia ma dopo averlo intubato i sanitari lo avevano trasferito all’Ospedale pediatrico Di Cristina dove il bambino è stato sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico a causa delle gravissime lesioni interne e per ridurre la pressione delle fratture facciali riportate. Ieri pomeriggio, le condizioni del bambino si sono ulteriormente aggravate e in serata è sopraggiunto il decesso.

L’esito delle indagini

Saranno poi i magistrati, alla luce del quadro ricostruito, a valutare eventuali ipotesi di reato nei confronti dei genitori che avrebbero permesso al bambino di salire sulla minimoto.

Come ricostruito dalla polizia municipale il bambino si trovava in sella al mezzo, con cui non avrebbe potuto circolare su strada, quando avrebbe perso il controllo schiantandosi contro un muretto. Un impatto violento che gli ha provocato delle gravi lesioni alla testa e al volto.