“Mi hanno sparato in testa. Non ho visto chi ha sparato, ho solo sentito i colpi. Sono vivo per miracolo. Io non ho partecipato alla rissa”.
E’ quanto ha detto il giovane di 16 anni ricoverato all’ospedale Ingrassia intervistato dal Tg Com. Il giovane ha una ferita alla testa.
“In quei momenti credevo di morire. Chiedo giustizia, chi ha fatto questo deve pagare. Voglio solo dire condoglianze alle famiglie delle vittime”.
L’arcivescovo di Monreale, pregeremo per le vittime
“Dolore e sconcerto continuano ad essere i sentimenti che ci accomunano. Sono i sentimenti conosciuti anche dai discepoli di Gesù ai piedi della sua Croce. A differenza loro, noi sappiamo che dopo la morte c’è la risurrezione, ma la ferita inferta nel nostro animo dall’efferatezza della violenza che sabato notte ha stroncato le vite di tre nostri giovani offusca ogni prospettiva. Ora ogni parola rischia di essere di troppo e, sicuramente, risulta inutile a soddisfare la nostra esigenza di senso. Il silenzio resta la risposta più assennata. La consolazione e la pace le possiamo trovare solo nella preghiera e nella Parola di Dio. Scegliamo di pregare”.
Lo dice l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi che ha confermato i momenti di preghiera per la festa del Crocifisso.
“I momenti di preghiera resteranno invariati nell’orario e nei luoghi – aggiunge l’arcivescovo – Non faremo la tradizionale processione, ma, come accadde nel 1625 quando l’Arcivescovo Venero portò il Crocifisso in Cattedrale per chiedere la liberazione di Monreale dalla peste bubbonica, porteremo l’effige del Santissimo Crocifisso in Cattedrale per una Veglia di Preghiera nella quale chiederemo di essere liberati dalla nuova peste: la peste della violenza – aggiunge l’arcivescovo – Pregheremo per Andrea, Massimo e Salvatore, vittime innocenti. Pregheremo per le loro mamme e i loro papà, per i fratelli e le sorelle, per i nonni e i famigliari. Pregheremo per i nostri giovani, duramente provati da ciò che hanno visto e dalla perdita dei loro amici.
Pregheremo per tutti i giovani perché possano costruire una società migliore di quella che abbiamo costruito noi adulti. Pregheremo per ciascuno di noi perché, sull’esempio del Crocifisso, possiamo fare la nostra parte per fermare la diffusione di questa nuova peste, agendo concretamente e ponendo sani limiti a tutto ciò che la propaga e la diffonde. Domandiamo la grazia al Santissimo Crocifisso”.






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