Non più solo viale di attraversamento ma polmone verde dove sostare in aree di coworking o dedicarsi ad attività ricreative. Il quarto parco più grande d’Italia, la Real Tenuta della Favorita di Palermo, attende un progetto di riqualificazione da 10 milioni: un parco multifunzionale che integra natura, sport, cultura, sostenibilità e attività produttive. L’iniziativa prende forma a partire dal Piano di fattibilità, messo a punto dal gruppo di lavoro nominato dal sindaco Roberto Lagalla e guidato dall’agronomo e paesaggista Giuseppe Barbera il cui slogan è “Sarà di nuovo Favorita”.

“Un’azione complessa che ha visto il lavoro di una commissione tecnico scientifica dalla quale è nato un progetto che sarà finanziato per i primi 10 milioni su dotazioni economiche già esistenti e altre saranno trovate evidentemente nella programmazione successiva o con gli avanzi del prossimo consiglio di amministrazione –dichiara il sindaco, Roberto Lagalla – l’importante è che abbiamo già un piano progettuale sulla riqualificazione della Favorita dove immaginiamo anche di poter mettere a disposizione dei palermitani arredi e delle aree gioco per potere godere dello spazio. La Favorita non può restare un viale di attraversamento tra la città e il suo mare”.

Nuova vita per il parco della Favorita

Il piano è frutto di un lavoro durato un anno, durante il quale il team di esperti ha mappato e analizzato l’intero territorio, anche con l’ausilio di droni. L’area, nata nel Settecento per volere di Ferdinando di Borbone come riserva reale ispirata ai grandi parchi europei, è oggi parte della Riserva naturale orientata di Monte Pellegrino.

“L’obiettivo del progetto è trasformare l’area in un vero e proprio “quartiere vegetale”: uno spazio in cui trascorrere l’intera giornata immersi nella natura, passeggiando tra paesaggi rigenerati e usufruendo di servizi moderni – spiega Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana – saranno presenti aree dedicate al lavoro condiviso, spazi per lo sport e il tempo libero, il tutto integrato in un sistema di mobilità sostenibile e sicuro, pensato per garantire un accesso agevole e rispettoso dell’ambiente”

Le novità dell’area verde

Tra le prime opere previste: il restauro delle torri lungo la “Via dell’Acqua” – come la ciminiera, la torre dorica, la fontana dell’Ercole Farnese e il recupero del causato (acquedotto progettato da Marvuglia), insieme al serbatoio borbonico nei pressi dell’ulivo monumentale.

L’area di accoglienza sorgerà a Case Rocca, mentre gli ex magazzini borbonici diventeranno un moderno hub con coworking, servizi, caffetteria, bike sharing e spazi di sosta alimentati da un sistema energetico sostenibile e a impatto zero.

La Palazzina Cinese sarà ricollegata alla Città dei Ragazzi e al Museo etnografico Pitrè, creando un polo culturale integrato. Attraverso le “cucine reali” sotterranee, si ricomporrà una rete di giardini che, in poco tempo, permette di attraversare l’evoluzione storica dei parchi europei: dal giardino all’italiana al parco romantico inglese.

Saranno restaurati agrumeti storici, impianti di irrigazione tradizionali, e parte della lecceta artificiale. Le ex scuderie reali continueranno a ospitare il piccolo museo della tradizione contadina e saranno anche punto di riferimento per attività didattiche e sportive. I due torriglioni, già restaurati, diventeranno belvedere.

L’area degli ex Campi Malvagno manterrà la sua vocazione sportiva, mentre l’ex campo nomadi, una volta bonificato, diventerà un parco inclusivo ispirato al progetto europeo “Play for all”, con giochi accessibili, strutture riciclabili e un parcheggio interrato sostenibile.

Un capitolo speciale riguarda l’archeologia militare: si prevede il recupero delle Cisterne Nervi, costruite nel 1935 per lo stoccaggio del carburante navale, oggi testimonianza dell’architettura bellica.

Il piano di fattibilità

“Il progetto prevede che la Favorita, nel rispetto della sua storia e dei suoi valori ambientali, torni a essere o sia finalmente un parco urbano e che quindi si possano svolgere una serie di attività compatibili con i valori ambientali e culturali – dice Giuseppe Barbera, coordinatore del piano di fattibilità – in un anno di sopralluoghi e incontri abbiamo studiato la Favorita da cima a fondo, scoprendo tante cose che non sapevamo, e adesso siamo all’inizio di un piano di fattibilità, che ci permette di avere un’idea complessiva di cosa debba diventare il parco con 10 milioni di finanziamenti europei già disponibili. Si potranno svolgere tutte le attività tipiche di un parco: passeggiare, riposare, respirare aria buona ma anche tornare a fare agricoltura. In particolare i mandarini dovranno tornare a essere coltivati e in alcune zone verranno creati servizi igienici e locali di caffetteria: inoltre, dove ci sono i Magazzini borbonici verrà installato un hub in cui si potrà leggere, studiare o anche solo trascorrere il tempo. Ci si potrà anche spostare in bicicletta, senza escludere la possibilità di spostarsi a piedi: i tempi di realizzazione prevedono che, con i 10 milioni disponibili, nei primi due anni si possano vedere i primi risultati concreti”.