Sei proposte da trasformare in leggi e in fatti per cambiare il volto della Sicilia. Le avanza la Cisl Sicilia che si rivolge alla politica nella sua interezza senza schieramenti ed ha alcune idee precise sul cosa fare e come farlo.

Sei proposte che possono fare la differenza a medio termine per illustrare le quali ospite a Talk Sicilia è il segretario generale della Cisl Sicilia Leonardo La Piana.

Leonardo La Piana Segretario generale Cisl Sicilia

Proposte elaborate a febbraio scorso

“Nel solco della linea Cisl anche in Sicilia il nostro sindacato vuole essere propositivo e di stimolo, fornire spunti di riflessione e proposte. Per questo nel mese di febbraio scorso Cisl Sicilia ha provato a mettere insieme una serie di proposte che noi riteniamo semplici fattibili che adesso però devono essere prese in carico dall’organo dall’organo politico. Per poter sviluppare delle azioni importanti noi riteniamo che sia inutile continuare a dire per esempio che i giovani devono restare in questa terra giovani. Ma questo può avvenire soltanto se questa terra diventa attrattiva da un punto di vista delle opportunità di lavoro”.

Rendere Sicilia attrattiva per i giovani

“Per rendere quest’isola attrattiva sul fronte del lavoro c’è bisogno che accadano due cose: intanto che ci siano degli imprenditori che vogliono investire, dall’altro lato che ci sia una pubblica amministrazione che possa spendere bene tutti i soldi di cui dispone”.

“Gli imprenditori qui hanno difficoltà ad investire perché mancano le infrastrutture, manca un’idea precisa di sviluppo per questa terra. Un imprenditore che vuole investire ha bisogno di avere contezza di quello che si vuole fare da qui a pochi anni. Poi serve la certezza delle scelte, insomma l’imprenditore deve sapere che se si è presa una decisione, una strada, questa decisione non si cambi”.

Tanti fondi, spenderli bene

“C’è, poi, il tema dei fondi. Veniamo da un periodo in cui avevamo carenza di fondi da spendere. Adesso il problema è tutto il contrario. Disponiamo di tantissime risorse da poter investire ma il problema è che non siamo sempre nella condizione di poterlo fare. Avendo depauperato la pubblica amministrazione di tante professionalità, adesso siamo nella condizione di non disporre delle persone che possano mettere in campo i progetti esecutivi”.

“C’è, poi, il tema della collaborazione: non sappiamo lavorare bene insieme. Ognuno pensa a fare il proprio progetto senza guardare ad un’idea complessiva di sviluppo della nostra terra, senza confrontarsi con gli altri livelli di amministrazione. Sono tutti fatti che ci hanno fatto pensare fosse necessario dire qualcosa in più”.

Al castello Utveggio un centro internazionale per L’intelligenza artificiale

“In un contesto così complicato come quello in cui viviamo, dobbiamo guardare al futuro. Per esempio un pezzo di questo futuro riguarda l’intelligenza artificiale. E su questo tema abbiamo  una proposta concreta alla Regione. Noi riteniamo che la Sicilia possa essere un hub all’interno dei Paesi anche del Mediterraneo per lo sviluppo di quelle che poi sono le competenze rispetto alla intelligenza artificiale che in un certo senso condiziona, in positivo o in negativo lo vedremo, ma certamente cambia il paradigma.  Riteniamo che ci possa essere, anche utilizzando anche l’esperienza del Cerisdi di Castello Utveggio la possibilità di rilanciare quella struttura creando proprio lì un centro di formazione per l’intelligenza artificiale che possa essere utile non soltanto alla Sicilia ma anche  all’Italia e a tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo”.

“Questo renderebbe due cose facilmente realizzabili:  in prima analisi potrebbe contribuire anche ad un miglioramento complessivo rispetto a una riforma della pubblica amministrazione che necessita assolutamente di professionalità moderne. Poi potrebbe funzionare anche Hub per poter attirare intelligenze che al momento stanno fuori dal Paese e che invece, in un’operazione di questo tipo, potrebbero rientrare”

 Abbiamo già una tendenza ,quella del sud working, i lavoratori da remoto che hanno scelto Palermo come città importante da questo punto di vista e attrattiva per lo smart working

“Esatto! E questo ci consegna una immagine dicotomica della Sicilia: da un lato è la terra dove tutti vorrebbero venire a lavorare, dall’altro lato è quella dove gli imprenditori sono meno propensi ad investire perché mancano le infrastrutture e dalla quale i giovani scappano per mancanza di lavoro”.

“Siamo la Regione che ha le coste più bella d’Europa ma paghiamo multe per l’assenza di depuratori. Quindi in un contesto di questo tipo abbiamo bisogno di fare un passo in avanti”

Un fondo per far rientrare in Sicilia le “intelligenze”

La Cisl Sicilia si pone anche il tema della risorse e si fa una domanda retorica “Ci chiediamo perché ancora le imprese che non hanno sede legale in Sicilia ma operano nell’Isola non versano l’Ires alla Regione Siciliana”.

“Su queste cose noi riteniamo ci debba essere una condivisione anche politica. Qui non si tratta di maggioranza o di opposizione,  è necessario che su alcuni elementi fondamentali come questo ci sia una convergenza. Ecco noi chiediamo alla politica, di destra, di sinistra e di centro, di guardare con attenzione a quelle che sono proposte non di natura ideologica ma che riguardano il bene della Sicilia anche perché se si lavorasse in questo senso si potrebbe creare un fondo per l’occupazione giovanile che potrebbe essere fondamentale per poter far rientrare tante intelligenze che oggi stanno fuori. Per noi questo è un punto cardine per lo sviluppo”

Legalità e sicurezza

“Ancora c’è il tema della legalità. Noi riteniamo che lo sviluppo non possa prescindere dalla legalità, dalla e dalla sicurezza. La proposta che facciamo è quella di creare un accordo di programma quadro che non è un semplice accordo, nel quale ci siano compiti definiti e ciascun soggetto attuatore sappia qual è la parte dell’accordo che deve rispettare”.

Il welfare, una riforma del sistema socio sanitario

“Fra le nostre proposte c’è quella di una riforma del sistema socio sanitario. A livello regionale le condizioni che si trovano all’interno dei singoli distretti socio sanitari sono molto diversificate. Ci sono una serie di competenze che si intersecano. Noi chiediamo di dotare i distretti socio sanitari di personalità giuridica come avviene per tante altre regioni italiane. Questo significa garantire un livello minimo di prestazioni alle quali i distretti devono adeguarsi, delle quali farsi carico. Una sorta di Lea socio sanitarie”

Le sei proposte in sintesi

Le sei proposte sono chiare e ben definite e si possono sintetizzare così:

  1. Avvio di un percorso legislativo finalizzato alla piena attuazione dello Statuto siciliano, relativamente al versamento delle tasse per le imprese che operano in Sicilia e costituzione di un fondo per l’occupazione da realizzare attraverso le risorse reperite.
  2. Creazione di un centro d’eccellenza per la formazione relativa all’intelligenza artificiale, che abbia sede a Castello Utveggio a Palermo e che sia propedeutico alla creazione di un Hub sull’AI nell’isola.
  3. Sottoscrizione di un Accordo di Programma Quadro fra governo regionale, associazioni datoriali, parti sociali, Anci, Inps e Inail che sia finalizzato alla centralizzazione delle informazioni delle aziende siciliane attraverso la creazione di una centrale digitale (un database).
  4. Piena attuazione della continuità territoriale, in relazione della condizione di insularità riconosciuta dal Parlamento Europeo.
  5. Istituzione della Giornata regionale delle Vittime del Dovere, per onorare la memoria dei morti sul lavoro, sostenere e incentivare le azioni di sensibilizzazione e pianificare interventi dedicati
  6. Riforma del Welfare, per dotare i Distretti Socio Sanitari di effettiva personalità giuridica.
    Costituzione dell’Osservatorio sul Welfare e pieno funzionamento della Rete per la Protezione e l’Inclusione Sociale, allargata alla partecipazione di tutti i soggetti sociali previsti.

L’appello e il confronto con le istituzioni

“Le proposte sono state consegnate alle istituzioni e abbiamo avviato un’interlocuzione con i parlamentari ma anche con la Presidenza della Regione Siciliana. E’ chiaro che queste proposte necessitano di studio, necessitano di essere viste insieme attentamente. Noi le portiamo avanti tutte e adesso ci aspettiamo che la politica regionale ne faccia tesoro e possa trasformare quelle che sono le nostre proposte in meccanismi che poi vadano verso la trasformazione in leggi”.

“Riteniamo che si debba fare presto perché non c’è tempo da perdere perché stanno scadendo i termini per una lunga serie di finanziamenti disponibili ora. Di fatto lanciamo un appello all’ascolto e alla partecipazione. La Cisl è il sindacato delle proposte e della collaborazione. Noi ovviamente ci auguriamo che questo modo di interpretare il futuro di questa terra possa essere  recepito e su questi temi si possa essere maggiormente partecipativi sia a livello regionale che a livello provinciale. Siamo sempre pronti a fare la nostra parte su temi importanti. D’altronde su questi  temi ci siamo anche confrontati con la Conferenza episcopale siciliana affrontando in particolare il lavoro, la sicurezza. Siamo pronti a dare una mano”.

La video intervista integrale