Nella mattina di oggi, martedì 8 luglio, l’aeroporto di Orio al Serio, a Bergamo, è stato teatro di un tragico evento che ha sconvolto passeggeri e operatori. Intorno alle 10:20, un uomo di circa 35 anni è morto dopo essere stato risucchiato dal motore di un Airbus A319 della compagnia Volotea, diretto verso le Asturie, in Spagna.
L’incidente, avvenuto durante la fase di rullaggio del velivolo, ha portato alla sospensione delle operazioni di volo per quasi due ore, causando disagi a migliaia di viaggiatori. La società di gestione dello scalo, Sacbo, ha comunicato che l’evento è stato causato da un “inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio, le cui cause sono in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine”.
La dinamica dell’accaduto
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, un cittadino italiano residente nei pressi dell’aeroporto, non era né un passeggero né un dipendente dello scalo. Avrebbe fatto irruzione nell’area operativa, eludendo i controlli di sicurezza. Le fonti riportano che l’individuo è arrivato al terminal in auto, guidando contromano nella rotonda del parcheggio. Dopo aver abbandonato il veicolo, avrebbe corso verso l’area arrivi, forzando una porta di sicurezza che conduce direttamente alla pista. Qui, inseguito da un agente di polizia, si sarebbe diretto verso l’aereo Volotea, già in fase di pushback, la manovra di allontanamento dalla piazzola di sosta. Nonostante il tentativo delle forze dell’ordine di fermarlo, l’uomo è stato risucchiato dal motore del velivolo, perdendo la vita sul colpo. Sul posto sono intervenuti la Polizia Scientifica, la Squadra Mobile di Bergamo e il pubblico ministero Letizia Aloisio per i rilievi.
Un gesto volontario?
Le indagini preliminari sembrano orientarsi verso l’ipotesi di un gesto volontario. Fonti inquirenti suggeriscono che l’uomo possa essersi intenzionalmente avvicinato al motore dell’aereo con l’intento di togliersi la vita. La polizia sta analizzando filmati di sicurezza e interrogando testimoni per chiarire come l’individuo abbia potuto accedere a un’area riservata, sollevando interrogativi sulla sicurezza dello scalo. Per i passeggeri che hanno assistito alla scena, è stato predisposto un servizio di supporto psicologico.
Disagi per i viaggiatori
L’incidente ha avuto un impatto significativo sulle operazioni dell’aeroporto di Orio al Serio, uno degli scali più trafficati d’Italia. Le attività di volo sono state sospese dalle 10:20 alle 12:00, con numerosi voli cancellati o dirottati verso gli aeroporti di Milano Malpensa, Bologna e Verona. Secondo ItaliaRimborso, specializzata nei diritti dei passeggeri aerei, almeno 29 voli sono stati coinvolti, con oltre 5.000 viaggiatori colpiti da ritardi o cancellazioni. Tra i voli cancellati, quelli di Ryanair diretti a Crotone, Katowice, Praga, Zadar, Tirana, Kos, Malta, Napoli, Porto, Alghero e Dusseldorf. Il traffico aereo è ripreso regolarmente intorno a mezzogiorno, ma i disagi sono proseguiti per gran parte della giornata.
Questioni di sicurezza sotto i riflettori
L’accesso non autorizzato alla pista ha riacceso il dibattito sulla sicurezza aeroportuale. Il segretario generale della Fit Cisl Bergamo, Pasquale Salvatore, ha espresso preoccupazione: “Non meno di un mese e mezzo, due mesi fa circa, si è introdotta una persona nell’aeroporto e noi già abbiamo scritto chiedendo come sia possibile che all’interno del sistema aeroportuale delle persone si introducano e nessuno segnali il caso. Sicuramente la sicurezza dell’aeroporto di Orio dal nostro punto di vista è molto attenzionata”.
Il contesto dei motori a reazione
L’incidente ha messo in luce i pericoli legati ai motori a reazione degli aerei commerciali. Un esperto citato da Virgilio.it ha spiegato: “Oggi i motori degli aerei civili hanno delle prese d’aria enormi; li chiamiamo turboventola, proprio perché davanti hanno una enorme ventola senza protezioni. Questo fa andare avanti l’aereo, in un ciclo ‘aspira, comprimi, accelera e espelli’. Ci sono diversi casi noti in cui persone sono state risucchiate per errore dai motori degli aerei. Ma di persone che si sarebbero lanciate apposta per farsi risucchiare dal motore è la prima volta che lo sento”.






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