Palermo 28 luglio 2025 – Sono in sciopero a oltranza da questa mattina i 70 lavorato del cantiere del collettore fognario sud orientale della città di Palermo dell’impresa Manelli. I lavoratori, dopo un’assemblea alla presenza delle organizzazioni sindacali, hanno deciso di interrompere i lavori e dalle ore 8 sono nei locali del campo base, in via Maurizio Ascoli.

Prima una serie di licenziamenti annunciati ad personam, poi la richiesta di ferie forzate per 15 lavoratori, a partire da oggi. La preoccupazione di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil è che sia in corso un tentativo neanche troppo celato, anzi dichiarato dalla stessa azienda, di “riduzione del personale”. L’azienda ha comunicato stamattina che non cambierà posizione.

L’opera, il Collettore emissario sud orientale, il cui ente appaltante è il il Commissario straordinario unico per la depurazione, servirà a completare la rete fognaria della città di Palermo. Iniziata tre anni fa, attraverserà in galleria la città dall’Uditore al fiume Oreto. Attualmente i cantieri trovano nei quartieri Noce e Zisa, a piazza principe di Camporeale e nella zona del Policlinico.

Lo stato di avanzamento dei lavori è al 40 per cento: motivo per cui i sindacati non ritengono ammissibile che si parli di licenziamenti. La Manelli Impresa, in città, ha anche in corso la rete fognaria di Cruillas e la stazione della metropolitana in viale Lazio, per conto di Italferr.

Un paio di settimane fa l’azienda, in maniera unilaterale, ha deciso di comunicare a 15 lavoratori, convocandoli negli uffici, che sarebbero stati licenziati.

I sindacati hanno chiesto un confronto con l’azienda, avvenuto subito dopo. “Abbiamo spiegato che non è legittima una riduzione del personale su un opera il cui stato di avanzamento lavori è all’incirca del 40 per cento. Abbiamo smontato le loro motivazioni – dichiarano per la Fillea Cgil Palermo i segretari Piero Ceraulo e Cosimo Lo Sciuto, per la Filca Cisl Palermo Trapani il segretario Lorenzo Scalia e per la Feneal Uil il segretario Salvatore Puleo – A quel punto l’azienda, sempre in maniera unilaterale, ha chiamato a uno a uno altri 15 lavoratori, obbligandoli a mettersi in ferie da oggi. Per arginare in questo modo l’ipotesi del licenziamento e mettendo in confusione l’intero cantiere. I lavoratori sono stati individuati anche per le ferie con una scelta del tutto autonoma dell’azienda”.

Le lettere di licenziamento finora non sono arrivate. Stamattina si è svolta l’assemblea straordinaria e appresa l’intenzione dell’azienda di non retrocedere dalle sue posizioni è scattato lo sciopero di tutte le maestranze.

“La Manelli ha imposto le ferie di due settimane con soli due giorni di preavviso da 28 luglio all’ 8 agosto – proseguono Ceraulo, Lo Sciuto, Scalia e Puleo – Poi ci sarà la settimana di chiusura aziendale prevista dall’11 al 14. Ci sarà chi nel mese di agosto rischia di non prendere nulla in busta paga. La scelta delle ferie forzata non trova giustificazione e, anche se fosse, avrebbero dovuto convocare i sindacati e avremmo trovato altre soluzioni. Siamo preoccupati per la continuazione dell’attività”.

Fillea, Filca e Feneal hanno chiesto un incontro al sub commissario per la depurazione Toto Cordaro e all’Ispettorato del lavoro e chiedono all’azienda di “fare marcia indietro”.


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