Il Gruppo Autonomista “Grande Sicilia” di Caltagirone manifesta la propria netta contrarietà alla decisione dell’amministrazione comunale di riprendere, a partire da oggi, 4 agosto 2025, il servizio a pagamento delle strisce blu, affidato alla società Sostauto srl. Tale decisione, annunciata attraverso i canali social ufficiali del Sindaco, rappresenta nuovamente un atto politico che non rispetta i percorsi amministrativi di condivisione e legittimità.

Apprendiamo che il servizio ripartirà dai social senza adeguate comunicazioni sulle dovute agevolazioni per i residenti nelle zone centrali e ad alta densità abitativa, nonché senza le precisazioni sui minuti di tolleranza, con un forte impatto negativo sulle abitudini e sulla quotidianità dei cittadini.


Si ricorda che, ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000), l’istituzione, la modifica e la disciplina delle aree di sosta a pagamento rientrano tra gli atti fondamentali di indirizzo politico-amministrativo di competenza del Consiglio Comunale, in quanto attinenti alla programmazione dei servizi pubblici e all’organizzazione generale del traffico urbano. La determinazione degli stalli blu, pertanto, deve essere condivisa e approvata dal Consiglio Comunale e non può essere introdotta o modificata esclusivamente con determinazioni dirigenziali o atti privi del necessario passaggio consiliare.

Si ricorda inoltre che la gestione del servizio da parte di Sostauto srl è attualmente oggetto di impugnazioni giurisdizionali, nonché di una richiesta di verifica della legittimità della procedura all’ANAC e alla Procura Generale della Corte dei Conti, promossa da consiglieri comunali di opposizione.


La società Sostauto, coinvolta in procedure fallimentari e gravata da rilevanti debiti verso il Comune, risulta inadempiente rispetto agli obblighi contrattuali. La contestazione non riguarda il servizio in sé, ma la legittimità dell’affidamento tramite un atto transattivo che maschera una nuova concessione illegittima.

L’avvio anticipato del servizio, prima dell’esito delle decisioni giudiziarie ed amministrative, espone i cittadini a rischi economici ingiustificati e sottolinea la spregiudicatezza dell’amministrazione comunale.

Questa decisione segue la bocciatura del piano triennale da parte del Consiglio Comunale e rappresenta una ulteriore grave frattura democratica e politica tra l’amministrazione comunale e la città.

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