E’ durato più di tre ore l’interrogatorio in caserma a Bagheria dei familiari di Simona Cinà la giovane pallavolista morta in piscina a Bagheria durante una festa di laurea organizzata da due fidanzati che hanno conseguito il titolo entrambi a fine luglio. Quella che doveva essere una festa per un traguardo raggiunto a pieni voti si è trasformata in una tragedia.

Dopo i primi giorni pieni di dubbi e di polemiche, i familiari hanno cambiato atteggiamento . “Ringraziamo i carabinieri e la procura per l’incontro di oggi che è stato utile. Speriamo di avere delle riposte dall’autopsia che sarà presto, principalmente aspettiamo. E’ stato utile sapere che c’è il supporto della magistratura, della giustizia. C’è, anche da parte nostra, e questo ci aiuta”.

E’ quanto ha detto Gabriele Cinà, fratello maggiore di Simona, che si è presentato in caserma con i genitori, con la sorella e con zii e cugini. “Simona era una ragazza splendida, era per me una persona molto importante – dice la cugina Gabriella – Mi dava tanta serenità sapere che fosse in vita e adesso un po’ di serenità mi è stata tolta. Parlavamo spesso di pallavolo, perché anche io ci ho giocato, degli studi. Era una ragazza molto studiosa, amava tanto i libri, come la sorella, mancherà a tutti noi e tanto”.

Fuori dal cancello della caserma c’era anche Francesco Tilotta, giovane di 23 anni che era stato fidanzato per alcuni mesi con Simona. “Non credo che possa essere annegata in piscina – racconta il giovane – era un’atleta. Per lei lo sport era tutto. Poi non faceva uso di droghe e non beveva quasi mai. Capita a tutti di andare a una festa e bere due cocktail, ma più di questo nulla”. Per quanti l’hanno conosciuta è stato un duro colpo sapere che Simona non ci sarà più ad allietare gli allenamenti e la vita di tutti i giorni.

“Ci ho messo un po’ a trovare il coraggio, ma per te questo ed altro. Ho letto tanto in questi giorni e continuo a leggere. Troppo – dice la compagna di gioco Francesca Evola – Gente che parla senza sapere, che si permette di commentare, di puntare il dito, di giudicare. Gente priva di sensibilità, che ha deciso di riversare la propria ignoranza su chi, come me, ti voleva bene davvero. A questi chiedo di tacere. Dovete stare zitti. Per rispetto. Per dignità. Per umanità. Perché una ragazza se n’è andata. E tutto quello che serviva era il silenzio. Non riesco a immaginare Capaci senza di te, senza i tuoi occhi accecati dal sole mentre giocavamo a beach (ti ostinavi a voler giocare senza occhiali) e le risate per quel “zitto ricky” che ci faceva ridere ogni volta. Tu eri piena di vita. Ma davvero. Eri una di quelle persone che riempiono i posti in cui stanno. Che se non ci sono, si sente. E ora si sente. ovunque”.

Tanto affetto anche da parte delle compagne del beach volley Gala Sport Academy. “Siamo stati fortunati, onorati e orgogliosi di aver condiviso insieme tanti bellissimi ricordi che non dimenticheremo mai. Potevamo scrivere tante altre pagine, ma la vita è così tanto bella quanto perfida. Però siamo felici, felici di averti conosciuto e aver vissuto con te ogni attimo come se fosse l’ultimo. Il tuo sorriso e la tua energia sarà vita nei giorni bui. Ci mancherai tanto. Proteggici da lassù”. Sul fronte delle indagini ieri sono stati eseguiti la Tac e i primi esami radiologici. In ospedale anche i parenti di Simona. Il pm Raffaele Cammarano ha nominato quattro medici dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per i primi accertamenti e poi, giovedì, anche l’autopsia, assieme agli esami tossicologici, che dovranno accertare le cause del decesso. A tutti gli accertamenti medico legali parteciperà anche il perito nominato dagli avvocati che assistono la famiglia.