L’alta velocità, la presunta negligenza e l’errore umano hanno strappato la sessantacinquenne Anna Romano alla vita. Il giorno del dolore, del saluto e dell’eterno riposo si è appena concluso presso la Maria Santissima Assunta di Valdesi, a Mondello, a pochi chilometri dove è avvenuta la tragedia. L’impatto, registrato intorno alle 12 del 26 agosto all’Addaura, è stato fatale: uscita da uno stabilimento balneare, la donna è stata investita da un motociclista di 51 anni mentre stava attraversando sulle strisce pedonali il lungomare Cristoforo Colombo, all’altezza della Marsa. Non bastano gli applausi all’uscita del feretro per contenere il dolore dei parenti e degli amici per una morte improvvisa ed ingiusta.
Tra lacrime e ricordi, durante la funzione funebre, si ricorda chi era stata Anna: insegnante di educazione fisica ma soprattutto una delle più rinomate professioniste nell’accompagnamento delle neo mamme alla nascita del figlio.
L’ultimo saluto
“Quando la morte ci sfiora da vicino è difficile trovare le parole”, ha detto nell’omelia don Dino Taormina, parroco della chiesa di Mondello, ricordando la donna scomparsa nell’incidente dell’Addaura. “E diventa ancora più doloroso parlare quando chi ci lascia aveva davanti a sé ancora tanto tempo da vivere. In questi momenti – ha aggiunto – la reazione più umana sarebbe gridare, ribellarsi contro la morte”.
Il ricordo
Palermo oggi si riscopre più orfana, senza una donna che ha accompagnato tante neomamme nel duro percorso della gravidanza. Una vita dedicata al sociale, all’amore e all’altruismo di cui tutti hanno piena memoria. Non rimane che ricordare chi era stata per molti Anna, spesso ospite di iniziative culturali e sociali e contraddistinta da quel sorriso che incoraggiava tutti.
“Ancora pochi giorni e Anna Romano avrebbe potuto godere i frutti della sua organizzazione. Un evento di sole donne, per sensibilizzare sulla donazione del sangue e degli organi. Un fiume in piena, una donna dalle mille risorse che nonostante il dolore andava avanti. Ho conosciuto Anna grazie a Claudia e alla sua splendida famiglia, non ci è voluto molto per diventare amici. Mi aveva chiamato sabato scorso, mi raccontava del suo evento e di come io avrei potuto dare una mano…”Anna una soltanto?”. Diverse volte ho avuto la gioia di averla ospite a qualcuno dei miei eventi, sempre prodiga di sorrisi e complimenti. C’è una Palermo che oggi è rimasta orfana di Anna, si perde il conto delle tante mamme aiutate, sostenute ed educate prima del parto. C’è una Palermo sportiva che era già orfana di Gabriele, suo marito e adesso ha perso anche Anna. Stava attraversando la strada, una moto se l’è portata via. Vi prego, vale anche per me, non distraiamoci quando siamo al volante, che sia di una moto o di un’automobile, perchè basta veramente poco. Anche se non sono state tante le volte che ci siamo visti, quei sorrisi e quegli abbracci chi se li scorda più, cosi come i racconti di quando insegnavi. Hai amato Claudia e lei ti amava follemente” Riposa in pace” si legge in un post pubblicato da Massimo Minutella.
Poi ancora la richiesta rivolta alle istituzioni da parte di Lidia Peritore: “Affinché la morte della Sig.ra Anna Romano non resti unicamente una grande tragedia, chiedo a coloro che rivestono un ruolo istituzionale all’ interno del Comune di Palermo, di studiare metodi tecnici ed efficaci finalizzati a vietare le alte velocità degli automobilisti e motociclisti in strade a rischio. Il lungomare Cristoforo Colombo rientra tra le strade “maledette” e necessita urgentemente delle dovute attenzioni da parte del Comune. Nella non sperata inerzia da parte di quest’ ultimo, è mia seria intenzione costituire un comitato tra cittadini che sposi la causa. Non restituiremo certamente Anna ai familiari, ma daremo un senso alla Sua tragica scomparsa e potremmo evitare ulteriore spargimento di sangue su quella dannata strada . Lo dobbiamo ad Anna, gentile Signora, madre attenta ,moglie devota che tanto ha dato ai palermitani. È necessario attivarci, pretendere e difenderci da un’ amministrazione comunale spesso distratta e disorganizzata”.






Commenta con Facebook