Ha capovolto un monopattino e lo ha colpito ripetutamente a terra fino a danneggiare la pedana, riuscendo così a estrarre la batteria. Il furto e il danneggiamento dei mezzi eco è una quotidianità ormai ampiamente  normalizzata a cui gli imprenditori non vogliono chinarsi il capo. Uno degli ultimi episodi è accaduto in via Emanuele Carnevale, a pochi passi da viale Regione Siciliana.

Si tratta di un scenario che si inserisce in un fenomeno sempre più diffuso: il furto e la rivendita di batterie, ormai diventati un vero e proprio mercato parallelo. Da mesi le aziende che operano nel settore dello sharing a Palermo denunciano i continui danni, che rischiano di compromettere un servizio pensato per incentivare una mobilità più sostenibile e ridurre l’impatto del traffico cittadino.

“Questi tipo di episodi rappresentano un ostacolo enorme per chi, come noi, sta cercando di cambiare la cultura del trasporto urbano – spiega Gabriele Calcagno, CEO della startup palermitana Esco mobility –. Investiamo risorse e impegno per offrire un’alternativa ecologica. Abbiamo fatto decine di denunce a polizia e carabinieri ma non sappiamo che esito abbiano avuto. Ne abbiamo parlato anche in sede politica ma finora è stato fatto troppo poco”.

Le società di sharing non scelgono Palermo

Il forte aumento del fenomeno danneggia gravemente le decine di imprese che scelgono Palermo come meta di investimento. A tal proposito, nel corso degli anni molte aziende sono andate via dal capoluogo ma c’è anche chi, addirittura, ha scelto volutamente di non investire: “diversi imprenditori, scoraggiati dall’alto numero di furti non avrebbero scelto Palermo come meta: ci sono aziende che hanno scelto di non venire ed altre che sono andate via” conferma Calcagno.

Il furto e il riutilizzo delle batterie

Ma la vera domanda da porsi è dove vanno a finire le batterie. Secondo chi subisce quotidianamente la situazione, il riciclo e il riutilizzo è all’ordine del giorno: “Il problema non è solo che li rubano – chiarisce l’imprenditore – ma c’è un mercato parallelo pronto ad accoglierli. Le batterie finiscono spesso su biciclette e scooter elettrici modificati, non è un caso che a Palermo se ne vedano così tanti. In molti casi sono ragazzi che le sostituiscono e rimettono in circolazione mezzi, creando quindi un vero e proprio business”.