Inizia oggi il viaggio della commissione regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa fra Asp e ospedali. Dopo la direttiva dei giorni scorsi che invita perentoriamente i manager a creare percorsi separati per gestire gli esami clinici e quelli diagnostici urgenti separatamente dagli esami in lista d’attesa rispettando finalmente le prescrizioni di legge, da oggi una commissione composta da 8 funzionari regionale visiterà le strutture per comprendere dove la macchina si è inceppata.
Una relazione a fine settembre
Le ispezioni condotte dalla task force iniziano oggi, secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, dall’ospedale Civico mentre dopodomani, mercoledì 10, toccherebbe all’Ospedale Villa Sofia. La commissione toccherà tutte le strutture nel giro di tre settimane per completare il suo giro in circa tre settimane. Alla fine del mese sono previste le visite ispettive al Cannizzaro e al policlinico di Catania.
Poi verrà redatta una relazione che andrà direttamente nelle mani del dirigente generale del Dasoe, il Dipartimento per la Attività sanitarie e l’Osservatorio epidemiologico, Giacomo Scalzo.
Alla ricerca di soluzioni
Non si tratta di visite a sorpresa anche perché le liste d’attesa non possono certo essere nascoste o risolte in qualche settimana. Lo scopo è capire come vengono gestiste le richieste ed una idea sul perché di tutto questo la commissioni già ce l’ha come se la sono fatta in piazza Ottavio Ziino da tempo.
Ma identificate le cause e i percorso dovranno essere proposte le soluzioni perché se non si mette a registro la macchina anche abbattere le liste d’attesa potrebbe essere inutile. Il sistema deve essere in grado di rispondere alla richieste nei tempi prescritti altrimenti le liste tornerebbero a crearsi nel giorno di un tempo abbastanza breve anche in assenza di emergenze.
In fondo tutto passa dalle liste d’attesa: abbatterle e rispondere alla richieste dei cittadini in modi e tempi ragionevoli riporterebbe la Sicilia in una posizione più dignitosa nelle classifiche annuali sul rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Anche se da risistemare ci sarebbe, poi, anche l’assistenza territoriale. Ma per quello si conta sul nuovo modello PNRR che dovrebbe essere realtà, in teoria, entro un anno.






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