I nuclei ispettivi specializzati in sicurezza della navigazione delle capitanerie di porto di Palermo e Trapani, sotto il coordinamento della direzione marittima della Sicilia occidentale, hanno bloccato dopo un’ispezione a bordo una nave Athos battente bandiera Antigua & Barbuda nel porto di Termini Imerese.
L’unità era già segnalata nel portale gestito dall’agenzia europea della sicurezza marittima a causa di pregresse non conformità rilevate nelle precedenti ispezioni subite nei porti dell’unione europea. I militari della guardia costiera hanno potuto preparare un controllo mirato volto a verificare se la nave fosse conforme alle convenzioni internazionali in materia di sicurezza della navigazione e di prevenzione degli inquinamenti, e il suo equipaggio fosse sufficientemente addestrato a gestire le normali operazioni di bordo e le situazioni di emergenza.
Gli ispettori hanno rilevato ben 19 non conformità di cui 8 particolarmente gravi al punto da far ritenere la partenza della nave un pericolo per l’equipaggio, per le altre navi e per l’ambiente marino, motivo per cui il team ha disposto il fermo della nave in porto. Sono stati riscontrati il mancato rispetto delle disposizioni relative alla manutenzione degli impianti di bordo e degli equipaggiamenti di sicurezza, nonché la scarsa preparazione dell’equipaggio nell’impiego delle dotazioni di sicurezza ed antinquinamento, nonché l’insufficiente familiarità con le procedure d’emergenza, anche antincendio.
La nave rimarrà ferma nel porto di Termini Imerese fino a quando non saranno rettificate, a cura dell’armatore, tutte le irregolarità riscontrate e la Guardia Costiera, non avrà eseguito una nuova ispezione con esito soddisfacente.
L’attività coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo si inquadra nel cosiddetto “Port State Control”, cioè il sistema di controllo delle navi straniere che approdano nei porti nazionali che discende dal “Memorandum di intesa” siglato a Parigi nel 1982 dai Principali Paesi dell’Unione Europea e dal Canada. Tale Memorandum ha istituito un sistema armonizzato di controllo delle navi straniere che approdano nei porti dei Paesi membri. Il sistema consente di attribuire un “profilo di rischio” ad ogni nave assoggettata al regime di controllo, basato sulla tipologia di nave e sulla sua storia ispettiva. In tal modo si riesce ad individuare le navi sub-standard che vengono assoggettate ad ispezioni più frequenti ed approfondite.
Gli ispettori della Guardia Costiera individuati per svolgere tale importante compito vengono abilitati a termine di un lungo percorso formativo della durata di circa tre anni, svolto in Italia e presso la sede dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) di Lisbona e prevede aggiornamenti periodici, anche congiunti con gli ispettori degli altri Paesi membri.






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