Dall’estate rovente all’autunno caldo. Cambiano le stagioni ma non la situazione per Isab, la società che gestisce le due raffinerie nel Petrolchimico di Priolo, architrave dell’intera zona industriale del Siracusano.
Il credito di 150 milioni di Litasco
A rendere ancora più incandescente la situazione è la decisione del Tribunale di Milano di procedere al pignoramento di tutte le azioni di Isab detenute da Goi Energy, la società cipriota che nel 2023 ha acquisito le raffineria da Lukoil. Un pronunciamento, quello dei giudici milanesi, assunto a seguito delle richieste della Litasco, la società svizzera di trading della Lukoil, che vanta un credito di 150 milioni di euro da Goi Energy, come riportato dal sito Staffetta quotidiana, frutto di accordi legati alla compravendita.
Il braccio di ferro legale
Ne è nato un braccio di ferro finito al palazzo di giustizia di Milano e se nel settembre scorso il Tribunale ha dato ragione alle istanze di Litasco, nelle ore scorse, sarebbe stato formalizzato il pignoramento del 100% delle quote societarie di Isab detenute da Goi Energy.
La nota di Isab
“La società ISAB chiarisce di non aver titolo a rilasciare dichiarazioni su una vicenda che riguarda direttamente gli assetti proprietari. Dal canto suo, la raffineria continua ad operare a regime nel pieno rispetto dei propri piani produttivi ed industriali” si legge in una stringata nota dell’Isab.
La crisi
I problemi economici di Isab si erano manifestati nei mesi scorsi con la decisione di procedere con un concordato, in più sono emerse, come riportato in un articolo del 24 luglio da BlogSicilia, delle difficoltà con Trafigura, uno dei più importati trader internazionali che per conto di Isab commercia materie prime, tra cui petrolio, in virtù di un accordo per la fornitura di greggio più favorevole a Trafigura che starebbe incidendo sui profitti della raffineria. Di questo e di altro, ha parlato il segretario della Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro, intervenuto nella trasmissione Talk Sicilia. L’intervista è stata rilasciata qualche ora prima della notizia del pignoramento delle quote Isab deciso dal Tribunale di Milano.
“Non conosciamo l’assetto societario”
“La vicenda che riguarda Isab è l’emblema della situazione dell’intero polo industriale che sta attraversando un periodo veramente difficile, probabilmente decisivo – dice Bottaro – per quanto riguarda la definizione del proprio assetto futuro. In merito ad Isab, l’assetto proprietario lascia molti dubbi. Intanto, non si conosce la reale proprietà, non abbiamo mai visto i proprietari ieri, il famigerato Michael Bobrov non sappiamo chi sia come le persone che lavorano lì dentro”.
“Trafigura fa utili e Isab no”
Il segretario regionale della Uiltec entra nel dettaglio dei rapporti all’interno di Isab, denunciando uno sbilanciamento verso Trafigura che produce utili a dispetto delle raffinerie.
“Questa definizione – dice Bottaro – dell’assetto societario è totalmente a vantaggio di Trafigura che fornisce la materia prima e prende i prodotti raffinati. Pare che Trafigura riesca a fare utili mentre raffineria ha i conti in negativo. Prova ne sia che è stato fatta una procedura con il Tribunale per concordare i vari debiti che la raffineria in questi due anni ha contratto con vari fornitori”.
Le responsabilità del Governo
Secondo il segretario della Uiltec Sicilia dal “Governo nazionale giungono segnali rassicuranti ma non si sa sulla base di che cosa” in quanto dalle interlocuzioni con i lavoratori “scopriamo che la situazione economica della raffineria è veramente critica e quindi siamo fortemente preoccupati”.
La concorrenza straniera
Bottaro chiede al Governo forti investimenti perché le raffinerie di Priolo, rispetto a competitor internazionali, sono molto datate, per cui hanno un passo più lento. “Va ricordato – dice Bottaro – che questo è un settore che si sta rinnovando e che ha bisogno di investimenti. Isab nasce nel 1970, gli impianti ormai hanno oltre cinquant’anni, non possono reggere alla sfida internazionale con le grandi raffinerie che si stanno aprendo in Medio Oriente, che hanno tecnologia nuova e capacità almeno quattro cinque volte superiore a quella della raffineria Isab”
L’immobilismo politico
Come sta rispondendo la classe dirigente politica? Secondo Bottaro, si procede in ordine sparso senza un vero coordinamento. “Questo territorio ha dimostrato – dice Bottaro – fino a oggi di non avere la capacità di fare sistema e cercare soluzioni per i problemi che ci sono. Io ricordo l’anno scorso, in questo periodo partì il tavolo promosso dall’onorevole Scerra. Abbiamo fatto due appuntamenti ma non si è riusciti a concludere nulla, allora proposi di istituzionalizzare il tavolo, proponendo al prefetto di farsi promotore e mettere insieme tutti i soggetti interessati per trovare le soluzioni”.
La vicenda Versalis
Frattanto, è saltato un pezzo di Petrolchimico dopo la decisione di Eni di chiudere l’impianto Versalis per la produzione di cracking che sarà trasformato in una bioraffineria, come già accaduto a Gela. Il timore è che si possa compromettere buona parte dell’indotto, senza contare che tra i clienti di Versalis c’erano Isab e Sasol, che dovranno rivolgersi altrove. La Uil e la Cisl hanno “sposato” il piano di riconversione, a dispetto della Cgil, che lo contesta apertamente.
I livelli occupazionali
Il segretario della Uiltec Sicilia difende la scelta del suo sindacato perché tra una progressiva chiusura ed una riconversione si è deciso di avallare il piano dell’Eni che assicura investimenti per 900 milioni di euro. “All’interno di un protocollo abbiamo inserito garanzie sia per i lavoratori diretti e sia per i lavoratori dell’indotto a regime. Significa che quando la bioraffineria sarà avviata continueranno a lavorare lo stesso numero di persone che oggi sono impiegate”. Inoltre, secondo Bottaro “nella fase intermedia di smantellamento e costruzione chiaramente il numero di quelle persone aumenterà”.
L’intervista integrale al segretario generale della Uiltec Sicilia è possibile vederla nel video






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