Chiede da un lato chiarezza al Governo ed Goi Energy e dall’altro stabilità produttiva la Femca Cisl dopo la notizia del pignoramento delle quote Isab da parte del Tribunale di Milano. I giudici hanno accolto le istanze della Litasco, la società svizzera di trading della Lukoil, che vanta un credito di 150 milioni nei confronti di Goi Energy, proprietaria delle sue raffinerie Isab incastonate nel Petrolchimico di Priolo.
La Golden power
“La vicenda, che attiene a rapporti finanziari – spiega Alessandro Tripoli, segretario della Femca Cisl Siracusa e Ragusa – tra soggetti esteri, non deve essere oggetto di allarmismo, ma non può nemmeno essere sottovalutata, poiché coinvolge indirettamente un sito industriale di rilevanza strategica per il Paese. È bene ricordare che l’acquisizione del complesso industriale di Priolo da parte di G.O.I. Energy è avvenuta sotto il regime di Golden Power, che prevede la vigilanza diretta dello Stato a tutela della continuità produttiva, della sicurezza energetica e della salvaguardia occupazionale. In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni nazionali garantiscano la massima trasparenza sull’evoluzione della vicenda e sul rispetto degli impegni assunti con il decreto di autorizzazione governativa”.
La stabilità produttiva
Da parte sua, l’Isab, nella serata di ieri, ha spiegato che “la raffineria continua ad operare a regime nel pieno rispetto dei propri piani produttivi ed industriali”.
“L’obiettivo prioritario – dice Tripoli della Femca Cisl – deve restare la stabilità produttiva e sociale del polo siracusano, che rappresenta una componente essenziale del sistema industriale ed energetico nazionale. Qualsiasi sviluppo societario o finanziario dovrà essere coerente con la prospettiva di crescita sostenibile, innovazione e sicurezza industriale che il territorio attende da tempo. Serve ora una cornice di chiarezza istituzionale e di responsabilità condivisa. Governo, Regione e azienda devono lavorare in sinergia per tutelare l’occupazione, accompagnare la transizione energetica e ambientale e restituire fiducia a un’area che merita stabilità e visione”
“Il futuro del polo di Priolo non può essere ostaggio di controversie finanziarie o di equilibri societari incerti. Va costruito su basi solide: trasparenza, coerenza e rispetto dell’interesse pubblico nazionale. Solo così potrà continuare a rappresentare una risorsa per la Sicilia e per l’intero Paese” conclude.






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