La Sicilia non può permettersi di fermarsi. E’ il pensiero del leader di Sud Chiama Nord Caateno De Luca che si schiera, così, contro l’ipotesi delle opposizioni che insistono sulle dimissioni per andare ad elezioni. Ma De Luca va oltre e ricorda come non stia succedendo, in realtà, nulla che non sia già accaduto in passato.

La profezia politica

“Cosa sta succedendo in Sicilia? Nulla di nuovo, perché quando si crea il contesto per far uscire al naturale le persone, quelle escono al naturale. La situazione, ovviamente, si evolverà sempre di più in negativo e la Sicilia diventa il laboratorio anche di quelle che sono dinamiche ed equilibri nazionali. Mercoledì nel corso della conferenza stampa convocata al Parlamento siciliano, nella sala stampa, vi dirò cosa succederà. Una cosa deve essere comunque chiara: la Sicilia non si può permettere di fermarsi. Non è pensabile una paralisi che duri fino alla scadenza naturale della legislatura” afferma proprio Cateno De Luca nella qualità di capogruppo di Sud chiama Nord all’Assemblea Regionale Siciliana.

Le strane iniziative

Ma intanto la politica siciliana sembra avviata verso una nuova stagione di populismo come quella che, anni or sono, portò al governo Crocetta. E un segnale viene anche dalle conferenze stampa congiunte che non ti aspetti come quella preventivata per domani.

Martedì 11 novembre, infatti, nel giorno in cui cominciano gli interrogatori di garanzia dei primi dei 18 indagati nell’inchiesta appalti truccati, nella sala stampa del Parlamento siciliano gli onorevoli La Rocca Ruvolo e La Vardera racconteranno dettagli importanti relativamente all’inchiesta che vede coinvolto Totó Cuffaro. Insieme racconteranno la loro posizione relativamente alla situazione della sanità siciliana che insieme hanno denunciato a ottobre 2023 durante una seduta del Parlamento.

Un sodalizio, sia pure solo e soltanto per questo evento, che sarebbe stato impossibile fino a qualche settimana or sono, o forse anche fino a qualche giorno fa.