Si è concluso ieri a Roma il Consiglio Nazionale della FAISA-CISAL, che ha registrato un ampio confronto sulla grave crisi che attraversa il Trasporto Pubblico Locale, aggravata da un finanziamento sempre più insufficiente a garantire servizi adeguati ai cittadini e condizioni dignitose ai lavoratori.

Il limitato incremento del Fondo Nazionale Trasporti previsto dalla legge di bilancio 2025 – già ritenuto inadeguato da tutti gli studi di settore – e la mancata conferma dei 120 milioni di euro nella bozza di legge di bilancio 2026 stanno generando ulteriori difficoltà per Regioni, Comuni e aziende, compromettendo programmazione, continuità dei servizi e stabilità occupazionale.


La FAISA-CISAL ha ribadito che senza un incremento stabile e adeguato del Fondo Nazionale Trasporti, accompagnato da un chiaro vincolo di destinazione, il Paese rischia di compromettere un servizio essenziale, con ricadute negative sulla mobilità, sull’economia e sulla coesione sociale.

Il TPL non rappresenta un costo, ma un investimento strategico per il diritto alla mobilità, per studenti, lavoratori e comunità. Servono scelte politiche coraggiose e una riforma strutturale capace di assicurare servizi certi ai cittadini e condizioni di lavoro rispettose della normativa.

La FAISA-CISAL continuerà a battersi affinché il futuro del Trasporto Pubblico Locale non venga compromesso dalla mancanza di risorse e dal mancato rispetto delle regole.


La delegazione della FAISA-CISAL Sicilia, guidata dal Segretario Regionale Romualdo Moschella e dal Coordinatore Regionale Salvatore Crisafulli per il comparto delle autolinee private, ha portato all’attenzione della platea nazionale le gravi criticità che affliggono il settore nell’isola.

È stato sottolineato che anche in Sicilia il servizio viene ormai erogato a singhiozzo, con continue soppressioni, ritardi e disservizi che ricadono pesantemente su utenza e lavoratori. La delegazione ha richiesto risposte concrete sia sul piano economico sia su quello normativo, con particolare riferimento: al rispetto dell’orario di lavoro, ai riposi obbligatori previsti dalle normative, alla necessità di garantire condizioni di sicurezza e sostenibilità dei turni.

È stata inoltre richiamata alla platea la recente e significativa sentenza del Tribunale di Palermo, che accerta il superamento del nastro lavorativo, confermando la fondatezza delle criticità denunciate dal sindacato e l’urgenza di adeguare l’organizzazione del lavoro ai dettami di legge.

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