Finanziaria regionale in aula anche oggi per la trattazione generale che doveva svolgersi ieri ma che è stata rinviata e “integrata”. Dalle 11,00 la discussione generale entra nel vivo ma non si esaurisce questa settimana. Una seconda seduta, sempre dedicata alla discussione generale, è prevista per lunedì 15 dicembre dalle 11,00 alle 17,30. Poi, da martedì, si entrerà nel vivo con la trattazione dei singoli articoli e degli emendamenti che saranno stati presentati alla formulazione di ciascun articolo.
I numeri della Finanziaria
Nata come un documento snello e veloce da 28 articoli (almeno nella formulazio0ne del governo visto che al giunta l’aveva varata puntando sulle norme chiave a partire dagli incentivi per il lavoro) nel corso della trattazione fra commissioni di merito e, soprattutto, commissione bilancio, è diventata una legge mostro.
Ad oggi la finanziaria conta 134 articoli redatti in 72 pagine. Per lo più le novità rispetto alla formulazione di giunta vengono dalla maggioranza tanto che le opposizioni hanno abbandonato la Commissione Bilancio in segno di protesta promettendo una valanga di emendamenti in aula.
Il percorso stabilito dopo la doppia c0onferenza dei capigruppo
Dopo la conferenza dei capogruppo, l’aula di ieri (appena 28 minuti) ed il confronto con gli uffici, questo il calendario della Finanziaria: oggi (mercoledì 10 dicembre) seduta per la discussione generale sul documento; dopodomani, venerdì 12 dicembre, alle ore 12,00 scade il termine per presentare gli emendamenti d’aula. Fine settimana dedicato all’analisi di ammissibilità degli emendamenti da parte degli uffici. Lunedì 15 dicembre nuova seduta per la discussione generale ma contingentata nei tempi: dalle 11,00 alle 17,30. A seguire comunicazione sugli emendamenti e chiusura della seduta per riconvocare l’indomani, martedì 16 dicembre, per l’avvio della discussione sui singoli articoli )quella nella quale si comincerà a votare).
La maggioranza vorrebbe giungere ad approvazione prima di Natale, dunque ci sarebbe a disposizione una settimana per votare tutti i 134 articoli con la prevedibile pioggia di emendamenti. Un percorso non proprio agevole.
Il vertice di maggioranza e la caccia ai soldi per gli ex Pip
Ieri la maggioranza ha tenuto un vertice alla ricerca di unità. E’ necessario cercare di scremare questo documento mostro. L’unico accordo in aggiunta è quello sui fondi per aumentare le ore del personale ex Pip appena stabilizzato in Sas. Il governo si è impegnato a farlo. Al momento si parla di dieci milioni l’anno in due anni per gli ex articolisti impegnati anche negli Enti Locali ed altri dieci (ma forse si potrà arrivare solo ad 8) per gli ex precari Pip.
Le reazioni in chiaro scuro
“Entra nella Finanziaria il tema dell’aumento delle ore di lavoro degli ex Pip. Il Governo si è impegnato a verificare con i tecnici le risorse per rendere possibile questo passo. È un segnale importante, che dimostra come Governo e maggioranza siano attenti a una questione che riguarda il lavoro e la dignità di tante persone” dice Marianna Caronia, deputato regionale di Noi Moderati.
“Questa apertura – spiega la deputata – ora deve essere sostenuta da tutte le forze politiche e tradotta in un atto concreto nei prossimi giorni di lavoro in Aula. È quello che i lavoratori si aspettano”.
Non basta per il deputato leghista Vincenzo Figuccia “Spero che il Governo torni sui propri passi. Non sono per nulla soddisfatto: il mio emendamento prevedeva un incremento a 30 o 36 ore, una proposta concreta per dare dignità ai lavoratori”.
Sindacati domani in piazza
Protestano, invece, i sindacati “Mentre aspettavamo l’avvio del tavolo tecnico per trovare soluzioni per il personale ex Pip, sono arrivate notizie sconfortanti” dicono i sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp, Sadirs/Ursas, Ugl, Uil. “Serve un atto di responsabilità nei confronti di migliaia di lavoratori che da anni attendono un riconoscimento concreto del loro impegno, è impensabile ricevere, al termine del vertice di maggioranza tenutosi sul tema, proposte che prevedano un aumento di appena due ore a settimana che mettono anche a rischio il cosiddetto “Bonus Renzi” per chi ha retribuzioni al di sotto della soglia della povertà con appena 800 euro al mese” proseguono i sindacalisti.
“Per queste ragioni siamo costretti ad alzare il livello della protesta e a proclamare l’indizione di un corteo per domani, giovedì 11 dicembre, con partenza alle 12 dalla Prefettura di via Cavour a Palermo e arrivo a Palazzo D’Orleans sede della presidenza della Regione Siciliana” concludono i sindacalisti”.






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