In occasione della seduta di Consiglio Comunale che si è svolta a Palazzo degli Elefanti in data 10/12/2025, il consigliere Maurizio Mirenda ha dichiarato la sua volontà di lasciare il partito della Democrazia Cristiana.

Qui la nota integrale di Mirenda:

«È da qualche settimana che è maturata in me la decisione di lasciare il partito della DC, ma ho voluto prendermi più tempo per evitare di farmi assalire dall’impulsività e dalla rabbia, che avrebbero immancabilmente condizionato la mia scelta, per cui ho preferito concedermi una pausa di riflessione, per essere sicuro di fare la cosa giusta.


Ovviamente, la tempesta giudiziaria che sta coinvolgendo Cuffaro e i suoi fedelissimi, mi ha indotto ad essere ancora più cauto e conciliante, ma soltanto per mera solidarietà umana e puro garantismo.

Dall’altra parte, però, non posso neanche annientare i miei sentimenti, le mie idee, la mia visione di politica, dovendo preferire la mia serenità interiore a situazioni insincere, che, oltretutto, non mi appartengono, quindi credo sia inevitabile, a questo punto, prendere una posizione netta e indiscutibile.

La lealtà ha sempre contraddistinto i miei rapporti sociali e non consentirò a nessuno di giudicare la mia decisione, visto che è figlia di una insoddisfazione più volte esternata e sempre minimizzata dai vertici del partito. Ho lamentato tante volte che le strategie adottate a Catania e provincia non erano utili alla crescita sana del partito, all’aggregazione dei simpatizzanti, al consolidamento della struttura partitica, affidata peraltro a chi, dimostrandosi generoso dal punto di vista istituzionale e pronto a qualsiasi sacrificio per il bene del partito, era invece fulmineo a cogliere l’attimo fuggente. Forse avevo una visione più romantica e nobile della democrazia, dove i valori cristiani erano gli elementi fondanti per assicurare alla società civile quel rispetto, quella compassione, quella dignità, quella centralità dell’uomo e della famiglia, quel senso di appartenenza di cui abbiamo veramente bisogno, se vogliamo garantire ai nostri figli un mondo migliore, pieno di amore e di pace. Anche la soluzione più semplice di un problema, che attanaglia tante famiglie di un rione periferico, le quali chiedono esclusivamente la tutela di un diritto a loro spettante, è stata fermamente impedita dagli stessi compagni di partito, mossi da un senso di rivalità sterile ed inaccettabile, che non trova alcuna giustificazione.


Solo per il gusto di contrastare il sottoscritto!

Ma IO ho una dignità, una moralità, un’etica e una responsabilità politica che non possono essere calpestate ed essere oggetto di guerre tra correnti di partito; per me la politica è una missione, ho sempre rivolto il mio sguardo verso le periferie, perché le ritengo lodevoli del mio interesse istituzionale. E chi mi conosce sa perfettamente che non è retorica, d’altronde i miei 25 anni di presenza sul territorio lo dimostrano, al di là di qualsiasi mia affermazione.

Pertanto, ribadendo la mia solidarietà a tutti, con la speranza che possano loro dimostrare l’estraneità ai fatti contestati, confermo di abbondare la DC, rimanendo nel gruppo misto, senza precludermi la possibilità di valutare altre opportunità, soprattutto per chi mi ha sempre seguito e ha creduto nelle mie capacità morali e politiche.

Sento il desiderio di aggiungere che è stata, comunque, un’esperienza preziosa, ricca di emozioni e di contenuti, e mi sia concesso di esprimere la mia felicità per essere stato il quid che ha determinato la vittoria nelle competizioni elettorali comunali, provinciali e regionali, dando la possibilità ad altri di ricoprire ad oggi i loro ruoli istituzionali.

Alla fine, la mia presenza, seppur ostacolata in molte occasioni, è servita, quindi me ne vado senza lasciare contenziosi.

Buona fortuna a tutti i miei ex colleghi di partito».

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