Maurizio Zoppi

Scrivo, parlo, respiro... ma non sempre in quest’ordine

Tutti i post

Ogni tanto qualcuno se ne accorge. Di solito in campagna elettorale o durante un convegno con buffet.

“Ma i giovani dove sono finiti?”

Domanda retorica, posta con aria affranta da chi occupa la scena politica dal Giurassico superiore.

La risposta è semplice: i giovani ci sono, ma stanno lontani. Non perché non gliene freghi nulla, ma perché hanno capito il gioco prima ancora di entrarci.

Sono nelle associazioni, nei comitati, nei quartieri, nelle università, a pulire spiagge, a inventarsi lavori, a fare volontariato, a salvare quello che lo Stato dimentica.

Non stanno nei partiti perché lì, di solito, non servono a pensare, ma a portare sedie, applausi e like.

E cosa pensano i giovani?

Pensano che la politica parli una lingua morta.

Pensano che per contare devi aspettare il turno, che però non arriva mai.

Pensano che il merito sia un concetto folkloristico, buono per i discorsi motivazionali e pessimo per le candidature.

Poi c’è la grande domanda: perché non vengono interpellati?

Perché interpellare i giovani significa ascoltare.

E ascoltare significa cambiare.

E cambiare, si sa, è una pessima idea quando stai comodo.

Molto meglio pescare il “giovane” di fiducia: trentacinque anni, curriculum breve, spirito di sacrificio e nessuna intenzione di disturbare il manovratore. Un giovane vecchio dentro. Perfetto.

E così sui giornali e in televisione vediamo sempre gli stessi tromboni.

Stesse facce, stessi toni, stessi allarmi lanciati da decenni. Parlano di futuro come se fosse una cosa che riguarda gli altri.

Il paradosso è questo:

si accusa i giovani di disimpegno, mentre li si esclude sistematicamente dai luoghi dove si decide.

Si chiede entusiasmo, ma si offre panchina.

Si invoca il ricambio, ma solo se non disturba.

Alla fine i giovani fanno una scelta razionale: fanno politica altrove.

Dove contano davvero. Dove non devono chiedere permesso. Dove non devono aspettare che un trombone smetta di suonare.

E forse il problema non è che i giovani non entrano in politica.

Forse è che la politica, così com’è…

Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.