Cosa resta quando tutto intorno è caos, urla e paura? A volte un gesto silenzioso. Una presenza ferma. Un cane che non si muove dal fianco del suo padrone morto.
È questa l’immagine che ha colpito milioni di persone dopo la sparatoria avvenuta il 14 dicembre a Bondi Beach, a Sydney. Un video, diventato virale, mostra un Bovaro del Bernese immobile accanto al corpo senza vita del suo proprietario, ucciso durante l’attacco armato che ha causato 15 morti e 42 feriti.
Il cane si chiama Maui, è una femmina. È rimasta lì, a pochi metri da uno dei presunti attentatori, mentre intorno le persone correvano cercando riparo. Non si è allontanata. Non ha abbandonato chi, fino a pochi istanti prima, era il suo punto di riferimento.
La sparatoria di Bondi Beach e l’attacco alle famiglie ebree
La strage è avvenuta durante le celebrazioni di Hanukkah, quando diverse famiglie ebree si erano riunite a Bondi Beach. Secondo quanto riferito, due uomini armati avrebbero aperto il fuoco contro la folla.
Uno dei due presunti responsabili è Sajid Akram, 50 anni. L’uomo è stato ucciso sul posto dalla polizia. Il secondo sospettato è suo figlio, Naveed Akram, 24 anni, che secondo le informazioni disponibili avrebbe dichiarato fedeltà allo Stato Islamico.
L’attacco ha provocato la morte di 15 persone e il ferimento di altre 42, trasportate in ospedale. Tra le vittime ci sono una bambina di dieci anni, un rabbino nato nel Regno Unito e un sopravvissuto all’Olocausto che ha perso la vita mentre cercava di proteggere la moglie.
Maui, il cane rimasto accanto al padrone
Nel cuore di quella tragedia, le telecamere hanno catturato una scena che ha spezzato il cuore a chi l’ha vista. Maui, un Bovaro del Bernese, è ferma accanto al corpo del suo padrone, un uomo di 50 anni la cui identità non è stata resa pubblica.
L’animale si trova a pochi metri da Sajid Akram, uno dei presunti attentatori. È sola. Nonostante il pericolo evidente, non si muove.
Altre parti del filmato mostrano Maui correre disperata nel parco, mentre le persone si gettano a terra e cercano di scappare. Poi torna indietro. Resta. Veglia.
Il proprietario di Maui stava passeggiando con la moglie quando è iniziata la sparatoria. Con loro c’erano due cani. Oltre a Maui, c’era anche un piccolo barboncino bianco, rimasto fortunatamente illeso.
La diffusione del video e l’appello per salvare Maui
Quando il video ha iniziato a circolare online, in molti si sono chiesti che fine avesse fatto il cane. Tra queste persone c’era Anne-Marie Curry, fondatrice di Arthur and Co. Pet Detectives, un’organizzazione che si occupa del recupero di animali smarriti.
Curry ha lanciato un appello affinché il cane venisse rintracciato e riportato dai suoi proprietari. In un primo momento si sperava che l’uomo ripreso accanto a Maui fosse rimasto ferito e non ucciso.
La realtà, però, era ben diversa. Il padrone di Maui era una delle 15 vittime della strage.
Grazie alla collaborazione tra gruppi della comunità, il Bovaro del Bernese è stato individuato e messo in sicurezza. Oggi si trova con la moglie della vittima.
Anne-Marie Curry ha raccontato la pericolosità della situazione vissuta dal cane: “Ci sono filmati che mostrano Maui in piedi sopra diversi corpi dopo che il suo umano era stato colpito. Era proprio sulla linea di fuoco”.

Maui
Il messaggio di Arthur and Co. Pet Detectives
Arthur and Co. Pet Detectives ha definito la morte del proprietario “una tragedia così grande” e ha scritto che quanto accaduto “sfida ogni comprensione”.
In un post pubblicato sui social, l’organizzazione ha confermato: “Per fortuna abbiamo appena ricevuto la conferma che entrambi i cani della vittima, Maui il Bovaro del Bernese e il piccolo barboncino bianco, sono al sicuro”.
Il gruppo ha ringraziato tutte le persone che hanno contribuito alle ricerche, sottolineando il valore della solidarietà nei momenti più difficili: “Tempi tragici ed eventi tragici ci ricordano l’importanza di restare uniti, aiutare senza secondi fini o paura e fare semplicemente ciò che serve per sostenere la nostra comunità quando e dove ce n’è più bisogno”.
Il ricordo del padrone di Maui
Tra i commenti apparsi sotto i post, uno in particolare ha colpito per la sua semplicità e il suo dolore. Un uomo ha scritto di essere amico del proprietario di Maui: “Lei adorava il suo papà e il mio cuore si spezza per lei. Grazie a chiunque sia riuscito a prenderla e a riportarla a casa”. Ha poi descritto la vittima come “una persona davvero splendida, un’anima gentile”.
Gli sviluppi sull’inchiesta e Naveed Akram
Sul fronte investigativo, sono emersi nuovi dettagli. Naveed Akram, il figlio di Sajid, si è risvegliato dal coma in ospedale ed è ora in grado di parlare con gli investigatori.
Il padre è stato ucciso sul posto dalla polizia durante la sparatoria. Il 24enne, invece, è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche.
Secondo quanto riportato, Naveed Akram starebbe rispondendo alle domande degli inquirenti direttamente dal letto d’ospedale. È emerso inoltre che avrebbe trascorso un mese nelle Filippine insieme al padre prima dell’attacco.
Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha confermato che Naveed era già finito sotto l’attenzione dei servizi segreti australiani nel 2019 per collegamenti con un terrorista noto.
Il coraggio dei civili che hanno evitato una strage ancora più grande
Il numero delle vittime avrebbe potuto essere ancora più alto. A impedirlo, almeno in parte, è stato l’intervento di alcuni civili presenti sulla spiaggia. Tre bagnanti hanno tentato di fermare i due uomini armati. Le immagini mostrano uno di loro, Ahmed al Ahmed, 43 anni, mentre lotta coraggiosamente per strappare un fucile dalle mani di uno degli attentatori. Un gesto disperato e rischioso che potrebbe aver salvato molte vite.
Fonte: The Sun.






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