Diventa definitiva l’assoluzione del Vice Premier Matteo Salvini, Ministro dell’Interno all’epoca dei fatti contestati, nel processo Open Arms. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso “per saltum” della Procura di Palermo che aveva scelto di non rivolgersi alla Corte d’Assise d’Appello ma direttamente alla cassazione dopo che il Tribunale aveva assolto l’ex ministro oggi vice premier.

La Cassazione conferma l’assoluzione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso confermando, dunque, la decisione di assolvere Salvini chiudendo definitivamente il processo. Di fatto la sentenza legittima l’operato di quegli anni ma per un motivi estremamente tecnico e poco politico. La sentenza di primo grado, infatti, aveva reso inutilizzabile ogni prova portata perché in origine non c’erano le condizione per chiedere all’Italia l’assegnazione del porto sicuro. In assenza di questo obbligo di legge tutto quello che è avvenuto dopo non è rilevante dal punto di vista penale.

Le motivazioni della sentenza di primo grado oggi confermata

La Open Arms è una imbarcazione straniera che aveva operato un intervento in acque Sar (zona di ricerca e soccorso) non italiane dunque non ne deriva nessun obbligo in capo all’Italia di fornire il Pos ovvero il Porto sicuro. Questa la convinzione dei magistrati di primo grado nell’assolvere Salvini.

Di fatto, in questo modo, i giudici hanno evitato di entrare nel dettaglio di temi spinosi  “Questa convinzione … esime il collegio – scrivono i giudici – dall’affrontare analiticamente diverse tematiche prospettate ed animatamente dibattute dalle parti quali la circostanza che la nave Open Arms avesse potuto fungere da Pos, ovvero al fatto che il primo intervento non avesse in realtà riguardato un’imbarcazione in difficoltà o ancora al fatto che i tempi trascorsi fossero legittimati dall’esigenza di provvedere prima alla distribuzione dei migranti fra gli Stati europei”.

Di fatto, dunque, il tribunale di Palermo evita di porre precedenti sui temi più spinosi e a sfondo palesemente rilevante sul fronte delle politiche migratorie posti da questa vicenda. Un pronunciamento in un senso o nell’altro avrebbe sollevato un vespaio a destra o a sinistra e avrebbe inciso su temi ancora estremamente divisivi in un Paese come l’Italia. E oggi la  Cassazione conferma e convalida

L’avvocato Giulia Bongiorno

“Il termine soddisfazione esprime quello che sento in questo momento. Si tratta di un processo che non doveva nemmeno iniziare e questa soluzione di carattere definitivo evidenzia quello che ho sostenuto in aula: era totalmente fuori dal mondo il ricorso della procura, ma ciò che ci interessa è la correttezza dell’operato di Salvini”. Lo afferma l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini, dopo la decisione della Cassazione. “Tutto questo è la conferma del fatto che è partito un processo che veramente non doveva nascere e ciò è stato confermato anche come dalle conclusioni della procura generale”, conclude.

Schifani: “Certezza del diritto ed equilibrio fra poteri dello Stato”

L’assoluzione definitiva di Matteo Salvini nel processo OpenArms, confermata dalla Cassazione, conclude una vicenda giudiziaria che ha avuto un forte rilievo pubblico” commenta sui social il Presidente della Regione Renato Schifani. “Le decisioni definitive della magistratura vanno sempre rispettate, perché contribuiscono a rafforzare la certezza del diritto e il corretto equilibrio tra poteri dello Stato. È nell’interesse del Paese che il confronto politico si svolga su basi chiare e nel rispetto delle Istituzioni”.

Lega: “Felici per assoluzione Salvini”

“Non c’erano dubbi sul fatto che anche gli “ermellini” confermassero che non c’era alcun reato nel difendere i confini e nel negare il Pos alla nave Open Arms. Matteo Salvini ha fatto il suo dovere di ministro della Repubblica ed è emerso chiaramente che la ong agiva soprattutto per finalità politica insistendo per sbarcare in Italia. Siamo contenti della sentenza della Cassazione che chiude una vicenda giudiziaria stimolata anche dalla pressione politica di chi ad ogni costo deve dire sempre che Salvini sbaglia su ogni cosa. C’è stato un processo ad un Ministro dove l’accusa e tutte le parti si sono confrontate, ed ora arriva la pietra tombale dopo la giusta sentenza del tribunale di Palermo. A Matteo Salvini non abbiamo fatto mancare la nostra vicinanza ed oggi gioiamo insieme a lui ed a tutta la Lega” affermano il capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, Salvo Geraci, assieme ai deputati regionali Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, ed agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano.