Ci sono anche gli agricoltori siciliani sulle strade di Bruxelles per la manifestazione contro il Mercosur e la nuova ripartizione dei fondi europei che andrebbe a penalizzare l’intero comparto.
Cosa è il Mercosur
E’ proprio l’accordo commerciale UE-Mercosur tra i nodi più controversi: molti produttori temono che l’intesa con i paesi Sudamericani come Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia possa aprire il mercato europeo a importazioni agricole a costi più bassi e con standard non allineati a quelli UE, mettendo sotto pressione il reddito di chi produce sul territorio.
Difficile un accordo immediato
Secondo quanto riportato dall’AGI, alcune fonti diplomatiche europee hanno fatto trapelare che in questa riunione dei 27 non si raggiungerà un accordo sul Mercosur, dopo le rimostranze della Francia e dell’Italia, e che serviranno ancora alcune settimane di approfondimenti per arrivare a un accordo che metta d’accordo tutti.
Letame davanti al Parlamento
Davanti al Parlamento Europeo gli agricoltori hanno scaricato letame e i boati dei petardi sono stati sentiti in tutto il quartiere europeo sotto gli occhi delle forze dell’ordine.
La Pac contestata
Oltre agli accordi con i paesi latino-americani, gli agricoltori contestano la Nuova politica agricola comune, nota come Pac: la proposta di bilancio pluriennale dell’UE 2028-2034 e l’idea di accorpare fondi agricoli con altre risorse comunitarie è vista come un rischio per i sostegni diretti agli agricoltori, con potenziali tagli ai contributi destinati alla Sicilia e all’Italia.
Cosa rischia la Sicilia
Un quadro che preoccupa i produttori siciliani, timorosi di perdere competitività sui mercati internazionali. Tra i tesori maggiormente a rischio ci sono l’olio d’oliva, gli agrumi, i vini DOC che rischiano di soffrire in un contesto di concorrenza globale senza adeguate clausole di protezione degli standard qualitativi. Peraltro, è una precisa preoccupazione spesso sollevata dalle organizzazioni agricole italiane in relazione al Mercosur e alle trattative UE.
La voce dei produttori siciliani
Molti agricoltori isolani presenti alla protesta hanno sottolineato come la sicurezza del reddito agricolo e la capacità di competere con i prodotti importati a basso costo siano ormai al centro delle loro preoccupazioni quotidiane. I costi di produzione (energia, fertilizzanti, manodopera) continuano a crescere, mentre i prezzi pagati ai produttori restano stagnanti, indebolendo la sostenibilità economica delle aziende agricole siciliane.
Coldiretti: “Difendere l’agricoltura siciliana”
“Il taglio di 90 miliardi di fondi Pac mina – prosegue – la sovranità del cibo e la sicurezza alimentare dell’intero continente Per salvare l’agricoltura europea e la sicurezza alimentare di 400 milioni di cittadini occorre mandare via i tecnocrati che condizionano un’Unione Europea sempre più lontana dai cittadini e pericolosamente vicina alla sua implosione”
La posizione di Confagricoltura
“Noi oggi garantiamo la sicurezza alimentare, il mercato europeo è il principale mercato al mondo, lo dobbiamo mantenere e non possiamo aprire il nostro mercato a chiunque voglia arrivare senza garantire i nostri standard. Oggi chiediamo reciprocità in tutti gli accordi commerciali”, ha detto il presidente di Confagricoltura e del Copa, Massimiliano Giansanti.
Von der Leyen
“Grazie a Copa Cogeca (l’unione delle 2 grandi organizzazioni agricole europee ndr) per un incontro positivo e produttivo.In tempi di incertezza, i nostri agricoltori hanno bisogno di affidabilità e supporto. E l’Europa sarà sempre al loro fianco”, si legge in un post su X di Costa e von der Leyen dopo l’incontro.






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