Dopo essere stato vandalizzato e incendiato, l’immobile di via Bronte a Palermo, nel quartiere popolare di Borgo Nuovo, è stato assegnato a una nuova famiglia. La vicenda, simbolo di un’emergenza abitativa sempre più pressante in città, segna oggi un punto di svolta grazie a un intervento rapido e congiunto della Regione Siciliana e del Comune di Palermo.
L’appartamento, devastato dalle fiamme lo scorso ottobre poco prima dello sgombero forzato, è stato completamente ristrutturato con fondi regionali. Il lavoro delle istituzioni ha restituito dignità non solo all’immobile, ma soprattutto alla famiglia che ne aveva diritto.
Risposta immediata e determinata delle istituzioni
A dare l’annuncio della riassegnazione è stato l’assessorato all’Emergenza abitativa, sottolineando come questo intervento sia stato possibile grazie alle risorse stanziate in tempi rapidi dalla Regione Siciliana, attraverso una rimodulazione di fondi Gescal.
“Ristrutturato in tempi brevissimi e grazie alle somme destinate da parte della Regione siciliana – ha dichiarato l’assessore all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli – oggi sottolineiamo come sia essenziale il lavoro tra Istituzioni davanti a tentativi di intimidazione e atti di prepotenza. Con questo ribadiamo che l’unica via per l’assegnazione di un bene pubblico è quello dell’iscrizione alla lista dell’emergenza abitativa”.
Ferrandelli ha evidenziato come il lavoro svolto dal Comune abbia “imposto un freno a chi occupava abusivamente gli immobili anche con il compiacimento altrui e dietro il pagamento di somme di denaro”. A oggi, fa sapere, sono stati assegnati altri 27 immobili, un chiaro segnale della determinazione con cui le istituzioni intendono procedere, senza esitazioni né compromessi.
Un segnale forte contro l’illegalità
La consegna ufficiale dell’alloggio è avvenuta a sei giorni dal Natale, con un gesto carico di significato: una risposta concreta a chi ha tentato di sfidare le istituzioni con la forza e l’intimidazione.
“Oggi la Regione dà una risposta concreta, veloce e ferma a chi ha lanciato una sfida alle istituzioni – ha affermato il presidente della Regione Renato Schifani – Abbiamo mantenuto l’impegno: consegnare l’appartamento recuperato a chi ne ha diritto dimostra che siamo al fianco della comunità contro ogni forma di violenza e per l’affermazione della legalità. A ottobre, durante il sopralluogo effettuato con l’assessore Aricò, avevo assicurato che avremmo stanziato le somme necessarie per il ripristino attraverso una procedura rapida ed efficace e così è stato”.

Il riferimento è al sopralluogo del 23 ottobre, quando l’appartamento era stato appena incendiato. Da quel momento, il governo regionale ha lavorato a stretto contatto con lo Iacp di Palermo per avviare e completare i lavori in tempi record.
Lavori completati in meno di due mesi
Gli interventi di ristrutturazione sono iniziati un mese dopo l’incendio e sono stati completamente finanziati dal governo Schifani su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò. “Lo scorso 23 ottobre quando l’abitazione è stata incendiata – ha ricordato Aricò – ero qui con il presidente Schifani che ha subito convocato una riunione di giunta nel corso della quale abbiamo trovato le risorse per finanziare il progetto di recupero dello Iacp di Palermo. Abbiamo appaltato i lavori e sono stati eseguiti. Oggi, dopo 57 giorni, insieme al Comune di Palermo, si assegna l’alloggio alla famiglia che ne ha diritto, a sei giorni dal Natale. È la cosa più bella che potesse accadere”.

Secondo l’assessore, a rendere possibile questo risultato è stato anche il nuovo decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni, che ha garantito tempi rapidi e certi per lo sgombero e la riassegnazione delle abitazioni occupate senza titolo.
I lavori eseguiti hanno riguardato il ripristino totale dei rivestimenti, la posa di nuovi pavimenti, la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione degli infissi interni ed esterni, oltre al rifacimento degli impianti elettrico e idrico e all’installazione della nuova porta d’ingresso. Tutti gli interventi sono stati finanziati al 100% dalla Regione.
Questo tipo di operazioni rientra in una strategia più ampia, mirata al recupero del patrimonio edilizio pubblico danneggiato o abbandonato, con l’obiettivo di ridurre la pressione abitativa e contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive.






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