Pane Chiattulidda
Un alimento identitario tra biodiversità, memoria storica e sviluppo territoriale
Esistono storie che attraversano il tempo senza perdere significato, e ce ne sono altre che, dopo secoli di silenzio, ritornano a parlare con forza al presente. Il Pane Chiattulidda appartiene a questa seconda categoria: non è soltanto un prodotto alimentare, ma l’espressione concreta di oltre duemila anni di storia agricola, culturale e antropologica del territorio licatese.
La Chiattulidda è un’antica varietà di grano duro autoctono, frutto di una lunga evoluzione genetica naturale che l’ha resa profondamente adattata alle condizioni pedoclimatiche della Sicilia meridionale. La sua resilienza, la capacità di esprimere qualità nutrizionali e organolettiche distintive e la stretta relazione con il territorio ne fanno un patrimonio genetico di rilevanza scientifica, oltre che un simbolo identitario di comunità.
Questo grano racconta il passaggio delle civiltà che hanno abitato Licata – dai Greci agli Arabi, fino alle culture contadine più recenti – lasciando un’eredità che non è solo architettonica o storica, ma profondamente agroalimentare. In ogni spiga di Chiattulidda si conserva la memoria di un’agricoltura antica, basata sull’osservazione della natura, sul rispetto dei cicli biologici e sull’equilibrio tra uomo e ambiente.
Il recupero e la valorizzazione della Chiattulidda sono stati resi possibili grazie al lavoro di Tony Rocchetta, agricoltore e custode della biodiversità, che ha intrapreso un percorso di ricerca, coltivazione e tutela culminato con l’iscrizione della varietà al Registro Nazionale dei Semi di Conservazione. Un traguardo di grande rilievo scientifico e territoriale, che si inserisce pienamente nelle politiche di salvaguardia della biodiversità agricola e di resilienza dei sistemi colturali locali.
«La Chiattulidda è il DNA del popolo licatese», afferma Rocchetta. «È un’identità agricola che ha scritto la nostra storia e che oggi può tornare a essere risorsa viva per il territorio».
La filiera del Pane Chiattulidda nasce dalla terra, ma trova la sua completezza nel dialogo tra saperi antichi e competenze contemporanee. La trasformazione del grano avviene presso il Mulino Crisafulli di Caltagirone, gestito dalla famiglia Sammartino, dove la molitura a pietra preserva l’integrità del chicco, mantenendo intatti i profili nutrizionali, aromatici e organolettici della materia prima.
È in questo contesto che prende forma il lavoro di Rosario Pendolino, mastro fornaio e fondatore del Forno Terra Dunci, che attraverso studio, ricerca e manualità trasforma la farina di Chiattulidda in pane. Un pane realizzato con lievito madre, tempi lunghi di fermentazione e tecniche rispettose della materia prima, capace di coniugare alta digeribilità, valore nutrizionale e profondità sensoriale.
Il Pane Chiattulidda non è solo nutrimento: è rito, è gesto ancestrale, è racconto di famiglia, di comunità e di appartenenza. È il simbolo di un percorso culturale che nei secoli ha sfamato popoli e viaggiatori, accompagnando l’evoluzione sociale ed economica del Mediterraneo.
In un territorio spesso segnato da fragilità economiche e ambientali, questo pane rappresenta una scelta consapevole: restare, investire nella propria terra, riconoscere il valore della biodiversità come strumento di sviluppo sostenibile, culturale e identitario. La Sicilia, piccola isola ma grande continente di microclimi, paesaggi e varietà agricole, trova nella Chiattulidda una sintesi perfetta della propria unicità.
Il Pane Chiattulidda si inserisce così nel solco della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità: una cucina fatta di gesti lenti, saperi tramandati e profondo rispetto per la natura.
Assaporare questo pane significa compiere un viaggio nel tempo, ritrovare i gesti dei nonni e le conoscenze delle civiltà antiche, ma soprattutto riconoscere che la biodiversità non è memoria del passato, bensì chiave del futuro.
Luogo: Via Cimabue , 15E, LICATA, AGRIGENTO, SICILIA
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