L’azione di contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti da parte dei carabinieri della stazione di Piazza Dante prosegue senza sosta, con l’obiettivo di tutelare i consumatori, il mercato legale e le imprese che operano nel rispetto delle regole. L’attività dei militari punta a colpire un fenomeno che non solo danneggia gravemente l’economia locale, ma alimenta circuiti illegali spesso complessi.

Durante un mirato servizio di controllo del territorio nel centro cittadino, precisamente in via San Gaetano alla Grotta, i militari hanno fermato per un controllo due cittadini di origine straniera di 46 e 50 anni, entrambi residenti a Catania. I due sono stati trovati in possesso di trentacinque giubbotti che riportavano loghi contraffatti di noti brand di lusso del settore dell’abbigliamento.

L’operazione si è estesa rapidamente all’abitazione dei due soggetti, dove la perquisizione ha permesso di scoprire un vero e proprio laboratorio per il falso. All’interno dell’edificio, i carabinieri hanno rinvenuto ben centotrentasette capi di abbigliamento di vario tipo ancora privi di marchi, insieme a numerosi loghi pronti per essere applicati, riconducibili a prestigiose griffe della moda internazionale. È stato inoltre sequestrato diverso materiale per la cucitura, verosimilmente destinato al confezionamento finale dei prodotti per la successiva immissione nel mercato illegale.

Sulla base degli indizi raccolti, che dovranno essere verificati in sede giurisdizionale, i due uomini sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di detenzione e commercializzazione di merce contraffatta.

In un risvolto insolito e positivo per la comunità, l’intera partita di vestiario sequestrata ha trovato una nuova e nobile destinazione. D’intesa con l’Autorità Giudiziaria, i capi di abbigliamento sono stati interamente devoluti a istituti caritatevoli della città di Catania. Questo provvedimento ha permesso di trasformare l’esito di un’operazione di polizia in un concreto gesto di solidarietà, mettendo a disposizione dei più bisognosi indumenti che erano destinati ad alimentare il mercato del falso.