Può un piatto tradizionale delle feste mettere in pericolo la vita?
La risposta è sì, anche se si tratta di un evento raro.
È quanto accaduto a Trento durante le festività natalizie, quando un uomo anziano è arrivato in ospedale in condizioni critiche dopo un pranzo eccessivamente abbondante.
Una corsa contro il tempo, un intervento chirurgico complesso e il coordinamento tra medici e forze dell’ordine hanno evitato un esito che, secondo la letteratura medica, è spesso fatale.

L’episodio si è verificato il giorno di Santo Stefano.
Protagonista un uomo di 77 anni che, dopo il pranzo di Natale, ha accusato un grave malore nella propria abitazione.
Il caso è stato classificato come sindrome di Boerhaave, una lacerazione spontanea e completa dell’esofago, considerata una delle emergenze chirurgiche più gravi in ambito gastroenterologico.

Il malore dopo il pranzo e l’arrivo in ospedale

Secondo quanto ricostruito, l’uomo aveva consumato un pasto particolarmente abbondante il giorno di Natale.
Poco dopo, si è sentito male e ha tentato di indursi il vomito per alleviare il malessere.
Lo sforzo però non ha prodotto l’effetto sperato.
Il cibo non è stato espulso ma ha provocato una lacerazione dell’esofago, con la fuoriuscita del contenuto gastrico nel torace.
Una condizione che ha causato un rapido peggioramento del quadro clinico, con il rischio concreto di una grave infezione.

Trasportato d’urgenza all’Ospedale Santa Chiara di Trento, l’uomo è arrivato in condizioni gravissime.
I sanitari hanno immediatamente compreso la rarità e la pericolosità della situazione, valutando indispensabile un intervento chirurgico immediato.

Una patologia rara e ad altissimo rischio

La diagnosi è stata quella di sindrome di Boerhaave, una patologia estremamente rara.
Si tratta di una perforazione spontanea dell’esofago che può verificarsi in seguito a uno sforzo intenso, come il vomito forzato. Come spiegato dal chirurgo che ha seguito il caso, “si tratta di un caso raro, una lacerazione spontanea e completa dell’esofago”.
La mortalità associata a questa sindrome può arrivare fino all’80 per cento se non si interviene tempestivamente. Il meccanismo è particolarmente insidioso.
Durante il conato violento, la pressione all’interno dell’esofago aumenta in modo improvviso.
Se i tessuti sono meno elastici, come accade più spesso negli anziani, la parete può rompersi.

In questo caso, il paziente aveva ingerito una quantità eccessiva di cibo, in particolare lenticchie.
Il tentativo di vomito non ha permesso l’espulsione del cibo che è invece penetrato nel torace, rendendo necessario un intervento chirurgico immediato.

Il rientro urgente del primario

Vista la gravità della situazione, l’equipe medica ha deciso di contattare il dottor Alberto Brolese, direttore della Chirurgia generale 2 di Trento e primario dell’Unità operativa di chirurgia generale. Il medico si trovava ad Adria per trascorrere le vacanze natalizie con la famiglia.
Informato dell’arrivo in ospedale di un paziente in condizioni disperate, ha deciso di rientrare immediatamente a Trento. Come raccontato al Corriere della Sera, “ho messo fuori dal finestrino il fazzoletto bianco e azionato le frecce, passando sulla corsia d’emergenza”.
Un viaggio iniziato in condizioni difficili, complicato dal traffico intenso dei giorni festivi lungo l’autostrada A22.

Durante il tragitto, l’auto del chirurgo è stata fermata per un controllo dalla polizia.
La situazione si è risolta rapidamente mostrando il tesserino professionale, permettendo al medico di proseguire senza ulteriori ritardi. Secondo la ricostruzione dei quotidiani locali, una pattuglia della polizia stradale ha poi garantito una scorta, consentendo al chirurgo di raggiungere l’ospedale nel minor tempo possibile.

L’intervento chirurgico durato oltre quattro ore

All’arrivo in ospedale, l’equipe era già pronta a intervenire.
L’operazione è stata definita lunga e complessa, con una durata superiore alle quattro ore. I chirurghi hanno dovuto aspirare il materiale alimentare fuoriuscito nel torace e riparare la perforazione dell’esofago.
Un passaggio delicatissimo, necessario per evitare conseguenze irreversibili come infezioni diffuse e sepsi. Al termine dell’intervento, il paziente è stato trasferito nel reparto di rianimazione.
Le sue condizioni sono state definite serie ma stabili.

Secondo quanto riferito, senza l’intervento tempestivo e il coordinamento tra personale sanitario e forze dell’ordine, l’esito sarebbe stato con ogni probabilità fatale.

Le spiegazioni del chirurgo sulla sindrome di Boerhaave

Il dottor Brolese ha spiegato nel dettaglio la natura di questa patologia.
“Si verifica di solito dopo uno sforzo intenso, come il vomito forzato, che provoca la fuoriuscita nel torace dei contenuti gastrici e dell’esofago. Può essere letale e succede agli anziani, che hanno tessuti più rigidi”. Nel caso specifico, ha aggiunto, “il paziente aveva mangiato troppo, è intervenuto lo stimolo del vomito ma il cibo in eccesso, cioè le lenticchie, non è uscito dalla bocca bensì è finito nel torace, quindi andava operato subito”.

I rischi degli eccessi alimentari durante le feste

Nel commentare l’episodio, il chirurgo ha voluto lanciare anche un messaggio di prevenzione.
Durante le festività, ha sottolineato, gli eccessi a tavola possono comportare rischi seri per la salute.
“Si rischiano epatiti acute su base alcolica, per esempio legate agli eccessi di Capodanno, e poi coliche biliari, pancreatiti acute, nei casi più gravi anche letali, perforazione esofagea con esito quasi sempre nefasto, perforazioni gastriche o duodenali con peritoniti severe, diverticoliti acute”.

Il consiglio finale è chiaro: “Bisogna mangiare con moderazione, masticare bene, ingerire bocconi piccoli, evitare alimenti troppo caldi o piccanti, che possono causare edema alle prime vie respiratorie. E bere molta acqua”.

Un caso che riaccende l’attenzione sulla prevenzione

Lo sapevi che…

  • La sindrome di Boerhaave prende il nome dal medico olandese Hermann Boerhaave che la descrisse per la prima volta nel XVIII secolo.
  • Colpisce più frequentemente uomini adulti e anziani.
  • La mortalità aumenta drasticamente se l’intervento avviene oltre le prime 24 ore.
  • I sintomi possono essere confusi con quelli di un infarto o di una grave indigestione.

FAQ – Domande frequenti

  • Cos’è la sindrome di Boerhaave?
È una lacerazione spontanea e completa dell’esofago che rappresenta un’emergenza medica.
  • È una patologia frequente?
No, è considerata molto rara ma estremamente pericolosa.
  • Qual è la causa più comune?
Di solito è legata a sforzi intensi come il vomito forzato.
  • Chi è più a rischio?
Le persone anziane, perché i tessuti dell’esofago tendono a essere meno elastici.
  • Si può prevenire?
Evitare eccessi alimentari e non forzare il vomito riduce il rischio.